Videochiamata con il detenuto, nuovi guai per il trapper lecchese Baby Gang

Nuovi problemi per il trapper lecchese Zaccaria Mouhib, noto con il nome d'arte Baby Gang. L'accusa, che gli è costata un foglio di via obbligatorio dalla città di Catania per 4 anni, riguarda la violazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale, che gli vietava di raggiungere la città siciliana.

Videochiamata con il detenuto, nuovi guai per il trapper lecchese Baby Gang

Mouhib, 24 anni,  condannato recentemente in via definitiva a 2 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione per la sparatoria avvenuta tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via de Tocqueville, nei pressi di Corso Como a Milano, durante la quale due cittadini senegalesi rimasero feriti,   il  2 maggio 2025, durante la sua esibizione al festival musicale "One Day Music", che si teneva in uno stabilimento balneare di Catania, avrebbe effettuato una videochiamata con il rapper Niko Pandetta, attualmente recluso nel carcere di Rossano DAL 2022 per per spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti della Questura di Catania, subito dopo l'evento, hanno avviato approfondimenti investigativi che hanno portato la Procura della Repubblica a emettere un decreto di perquisizione e sequestro. Il decreto è stato eseguito nella notte del 4 maggio dalla Squadra Mobile della Questura di Lecco.

Durante la perquisizione, è stato rinvenuto un cellulare che potrebbe essere stato utilizzato per la videochiamata con Pandetta. Il telefono è stato sequestrato e messo sotto disposizione delle autorità competenti. Inoltre, durante l'esecuzione della perquisizione, è stato notificato a Zaccaria Mouhib un foglio di via obbligatorio emesso dal questore di Catania, che gli vieta di fare ritorno nella città siciliana per un periodo di 4 anni.