Il caso

Vernice contro l'azienda e manifesti elettorali deturpati. Solidarietà di Zamperini alla famiglia Fiocchi

Zamperini: "Ritengo opportuno schierarmi pubblicamente al loro fianco"

Vernice contro l'azienda e manifesti elettorali deturpati. Solidarietà di Zamperini alla famiglia Fiocchi
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In città sono affissi alcuni manifesti riguardanti iniziative organizzate in opposizione alla storica azienda lecchese, Fiocchi Munizioni. “Blocchiamo la produzione di guerra”, in data 13 maggio presso la Sala Civica “Gabriella Malgarini Zenini” di via Seminario, a Lecco ed un corteo non meglio definita per il 18 maggio dal titolo “Disarmiamo la Fiocchi Munizioni”.

Vernice contro l'azienda e manifesti elettorali deturpati. Solidarietà di Zamperini alla famiglia Fiocchi

«Avevo già espresso la mia solidarietà a questa azienda che rappresenta un orgoglio ed eccellenza del nostro territorio, in particolare a Stefano Fiocchi ed a tutte le persone che lavorano al suo interno, per quello che stanno subendo in questi giorni e per il clima poco sereno che immagino si stia generando intorno a questa vicenda. Lo avevo fatto a titolo personale e riservato. Ora ritengo opportuno schierarmi pubblicamente al loro fianco.» Ha commentato il Consigliere Regionale lecchese, Giacomo Zamperini.

«Assurdo che queste iniziative partano proprio da chi, a parole, sostiene di voler difendere i lavoratori, ma ancor più inaccettabile il fatto che il Comune di Lecco abbia concesso l’utilizzo della sala civica di via Seminario 39 per un incontro del genere, dando spazio e voce a chi propaganda violenza, proclamandosi tollerante ma praticando la peggiore intolleranza. Vogliamo che si faccia chiarezza sulle modalità con cui si è concessa la sala, ma soprattutto, vogliamo che il Comune prenda posizione sugli atti ignobili e vandalici di questi giorni. Chiedo anche alle Forze dell’Ordine di effettuare controlli nell’ambito di queste iniziative, affinché, nel doveroso rispetto del diritto a manifestare ed esprimere la propria opinione, vengano rispettate tutte le norme di legge. Questo anche e soprattutto a fronte degli atti di prepotenza e dei danneggiamenti che si sono verificati all’esterno dell’azienda, ed al deturpamento dei manifesti elettorali regolarmente affissi dall’amico lecchese Pietro Fiocchi, candidato per Fratelli d’Italia alle prossime elezioni europee, dei quali ho informato anche il Capo Delegazione a Bruxelles, l’on. Carlo Fidanza.» Ha concluso Giacomo Zamperini.

«Ci sono molte aziende che producono componenti e materiali che hanno una piccola marginalità nell’ambito dell’uso militare e che per questo vengono esposte al pubblico ludibrio, creando delle vere e proprie liste di proscrizione. Qualcuno sta mettendo a repentaglio la credibilità di queste eccellenze del territorio e, di conseguenza, anche i posti di lavoro che offrono. Per fare un esempio, è come se gli artigiani che forgiano le famose forbici ed i coltelli di Premana, venissero catalogati come produttori di armi. Certo che un coltello da cucina può essere utilizzato come arma, ma è paradossale arrivare per questo a demonizzare aziende storiche e che rappresentano l’eccellenza della produzione lecchese. Questo mi sembra, più che altro, il tipico gesto di autolesionismo della sinistra italiana che difende i lavoratori soltanto a parole. Noi non ci stiamo! Faremo il possibile per difendere queste aziende.»

Mario Stojanovic

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