Vaccini, per Arrigoni e Nogara positiva la non esclusione dei bambini da scuola
"Regione Lombardia ancora una volta ha dimostrato di essere dalla parte delle famiglie".
“E’ positivo che Regione Lombardia abbia messo in atto azioni e strumenti per l'attuazione di quanto previsto dalla legge ‘Lorenzin’ sui vaccini obbligatori. Ciò in modo che nessun bambino dal 12 marzo sia escluso dal nido e dalla scuola dell’infanzia fino al completamento delle verifiche da parte delle ATS." A dichiararlo sono il senatore Paolo Arrigoni e il neo Consigliere Regionale Flavio Nogara. I due esponenti lecchesi della Lega si riferiscono alle dichiarazioni rilasciate dall'assessore regionale Giulio Gallera c in merito all'imminente scadenza per gli adempimenti dell'obblico vaccinale.
Vaccini in Lombardia
"Regione Lombardia ancora una volta ha dimostrato di essere dalla parte delle famiglie proseguendo nel percorso in atto da tempo da parte dei centri vaccinali e di tutti gli attori del sistema regionale per favorire un'adesione consapevole e responsabile all'offerta vaccinale” proseguono Arrigoni e Nogara. “Una particolare attenzione da parte della nostra Regione – continuano gli esponenti leghisti - farà sì che nessun bambino sia escluso da scuola per problemi burocratici o interpretativi dovuti a circolari ministeriali emanate sempre in ritardo. In ogni caso saranno i nostri centri vaccinali a verificare ogni singola situazione e quindi solo a conclusione dei percorsi di verifica sarà segnalata l`eventuale inadempienza. Ora ci auguriamo e siamo certi che tutti gli attori in campo agiscano nel rispetto dei principi salvaguardati da Regione Lombardia.”
Le migliorie per il prossimo anno
“Per il prossimo anno scolastico 2018-2019 il doppio auspicio è che Regione Lombardia possa sgravare i genitori dal produrre documentazioni ricorrendo alla procedura di scambi di elenchi tra le dirigenze scolastiche e i centri vaccinali, inoltre, che il legislatore possa introdurre opportune modifiche alla legge nazionale che presenta difficoltà applicative e ancora diverse misure coercitive” concludono Arrigoni e Nogara.