Un meratese nello scherzo delle Iene a Paolo Ruffini

Alessandro Carbone ha lavorato per molti anni in Polizia locale ed è stato un attore molto "verosimile".

Un meratese nello scherzo delle Iene a Paolo Ruffini
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Un giorno da Iena per un meratese Alessandro Carbone, 32 anni, residente da qualche anno a Merate è stato fra i protagonisti dello scherzo architettato dal noto programma Mediaset le Iene alle spalle dell’attore 40enne livornese Paolo Ruffini. Ha vestito (con grande professionalità e stile, bisogna riconoscerlo) i panni del poliziotto, collezionando un’esperienza televisiva davvero elettrizzante, andata in onda ieri sera, martedì 19 novembre 2019.

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Un meratese nello scherzo delle Iene a Paolo Ruffini

In sostanza, le Iene hanno pensato di mettere in difficoltà Ruffini, che da anni gira i teatri con il suo spettacolo “Up & Down”, il cui cast è formato da ragazzi con la sindrome di Down, facendogli credere che uno di loro fosse finito nei guai con la Polizia.

Alessandro, come riportano i colleghi del giornaledimonza.it è stato arruolato dagli inviati in nero del programma, Stefano Corti e Alessandro Onnis: a Ruffini è stato fatto credere che uno dei ragazzi fosse stato pizzicato mentre rubava in un negozio di abbigliamento su “mandato” proprio dell’attore toscano.

“Ammanettate me!”, è stata la reazione dell’attore, che ha perso il controllo quando s’è trovato dinanzi Carbone, nell’inappuntabile divisa da poliziotto, fermamente intenzionato ad arrestare il ragazzo down.

Il racconto di Alessandro

Va detto che il 32enne originario di Bernareggio, che da tre anni ormai ha preso residenza a Merate, partiva avvantaggiato. Per otto anni, infatti, è stato in forze alla Polizia locale di Carugate e solo recentemente è passato al Comune di Monza, dove lavora come specialista amministrativo. Insomma, i panni del poliziotto non ha faticato a vestirli, risultando inevitabilmente un attore molto “verosimile” (anche se qualche trascorso a livello di corsi di teatro non ha guastato).

“E’ nato tutto per caso, grazie a un amico nel team di autori del programma – ha raccontato Carbone – Alla fine tutto s’è risolto in una giornata di preparazione negli studi di Cologno e poi in una giornata di ‘scherzo’ trascorsa a Trento, dove la compagnia di Ruffini aveva in calendario uno spettacolo. Meno male, tutto è andato nel migliore dei modi, cosa affatto scontata, anche perché il format mette in conto che, di improvvisazione in improvvisazione, non sempre la scaletta fili liscia. Il montaggio ha restituito in sei minuti un braccio di ferro durato oltre due ore, non senza momenti di tensione. Paolo ne è uscito come un gran signore, e in effetti è davvero persona squisita, in grado di mantenere la calma anche nei momenti di massima agitazione. E’ stata un’esperienza estemporanea, ma bellissima e chi lo sa… visto che è andata così bene, non è detto che un domani le Iene possano ancora avere bisogno di me”.

Ruffini e Carbone a scherzo svelato

Quando finalmente ha capito che si trattava di uno scherzo, Ruffini è crollato:

“Sono stato male, sono stato tanto male. Mi dispiace tanto. Perché non è giusto. Molto spesso succedono cose che non dipendono da loro, allora mi dispiace che la gente non capisce”.

Ma tutto è finito bene e troupe e cast di “Up & Down” hanno potuto lasciarsi andare fra abbracci e foto di rito.

Foto di gruppo

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daniele.pirola@netweek.it

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