lutto

Ultimo saluto ad Alfredo Licini: commozione e riconoscenza a Lecco

Una folla di amici, colleghi e familiari ha partecipato alla funzione funebre nella chiesa di San Giovanni, ricordando la vita dedicata al lavoro, alle associazioni e al sostegno agli altri di Alfredo Licini.

Ultimo saluto ad Alfredo Licini: commozione e riconoscenza a Lecco

Fiori rosso scarlatto, come le bandiere della CGIL e dello SPI, presenti vicino all’altare, hanno adornato la bara di Alfredo Licini, storico presidente di Federconsumatori Lecco e volontario instancabile  della Camera del Lavoro, venuto a mancare nei giorni scorsi.

Ultimo saluto ad Alfredo Licini: commozione e riconoscenza a Lecco

Oggi, venerdì 24 ottobre 2025, una folla commossa ha attraversato la chiesa parrocchiale di San Giovanni per tributargli l’ultimo saluto. In tantissimi hanno deciso di accompagnare Alfredo nel suo ultimo viaggio e si sono stretti intorno alla moglie Maria, alla figlia Michaela e a tutti i cari. Lui, che tante persone aveva aiutato nella vita, ha ricevuto affetto, commozione e parole di grande, grandissima stima e riconoscenza.

A celebrare la funzione funebre è stato il parroco Don Giuseppe Salvioni, che ha pronunciato parole profonde e commoventi: “Ogni creatura ha dentro di sé una scintilla dell’amore di Dio, ma alcune persone fanno brillare questa scintilla in modo speciale. E tu le riconosci subito: hanno quel tipo di amore che è segno concreto di Dio. Alfredo era una persona come tutte le altre, con le proprie fragilità, ma il modo in cui ha vissuto la vita non era solo una questione di carattere. Prendersi cura degli altri, dedicare tempo ed energie a chi ha bisogno di protezione, è qualcosa che viene dal cuore, dal senso di missione per cui siamo venuti sulla terra. Alfredo ha coltivato l’amore attraverso tutti i suoi impegni: dal lavoro al servizio nelle associazioni, dalla cura verso chi aveva bisogno, fino ai piccoli gesti quotidiani che mostrano quanto il Signore lo abbia accompagnato. Ringraziamo il Signore per il Dio di Maria che ha accompagnato Alfredo e che continuerà a farlo. La morte può sembrare una separazione, ma in realtà è solo una porta: l’eternità è già iniziata per chi crede, e la speranza non viene meno.”

Pochi sono riusciti a trattenere le lacrime durante la cerimonia, al termine della quale si sono alternati ricordi e tributi come quello della sorella Emy, per la quale Alfredo è stato un faro, un porto sicuro, un esempio da seguire. “Hai sempre avuto un atteggiamento protettivo nei miei confronti – ha detto ricordando tanti episodi  di una vita intrecciata a doppio filo –  Ricorderò per sempre il tuo sorriso sornione e dolcissimo, il tuo atteggiamento mai giudicante e senza pregiudizi verso le persone  ma altrettanto capace di esprimere con parole pacate e incisive il tuo pensiero libero.. Ti ho ammirato per la forza, la resilienza, il coraggio con cui hai affrontato la malattia senza mai lamentarti e demordere come una roccia. Io le nostre famiglie ci sentiamo così’ grati e fortunati ad averti avuto nel nostro cammino come esempio speciale e straordinario. Ti salutiamo con tutto il bene e l’amore che ti abbiamo voluto con la consapevolezza che sari sempre con noi e ti sentiremo vino nel silenzio che è cosa viva. Buon viaggio Bedo! Illuminaci e proteggici, magari insime a Jol e Senior”.

Non è voluto mancare  Diego Riva, segretario generale della CGIL Lecco: “Ci ritroviamo qui per condividere un pensiero, un ricordo, un’emozione. Ma soprattutto per dire grazie: per la persona che sei stato, per il tempo che hai donato, per la gentilezza e l’impegno che hai saputo trasmettere a tutti noi. Vogliamo ricordarti così: con affetto e sincerità, perché accanto al dolore restano vivi i tanti momenti belli e le lezioni di vita che ci hai lasciato. Caro Alfredo, sei stato una persona cordiale, sempre disponibile con tutti. Anche quando la salute ti imponeva qualche fatica o sacrificio, non ti sei mai tirato indietro. Avevi un senso profondo del dovere e dell’appartenenza: per te la CGIL non era solo un luogo di partecipazione, ma una parte viva della tua esistenza, un luogo in cui mettere a disposizione tempo, esperienza e passione, perché credevi fermamente che stare vicino alle persone fosse il compito più nobile. Spesso eri tra i primi ad arrivare al mattino. Ti si incontrava alla macchinetta del caffè, con il tuo sorriso e quel saluto pieno di energia che sapevi trasmettere a tutti. Era una carica contagiosa, un segno di presenza costante e di fiducia nell’impegno collettivo. Quando intervenivi nelle riunioni, lo facevi con misura, ma le tue parole lasciavano un segno: offrivano prospettive, osservazioni e richiami alla realtà concreta. Parlavi con la lucidità di chi aveva vissuto tante battaglie e con la semplicità di chi non cercava riconoscimenti, ma solo di contribuire al bene comune. Nei momenti in cui passavi nel mio ufficio per discutere qualche problema, lo facevi con tatto e con quella calma che nasce dalla convinzione che ogni difficoltà possa essere affrontata insieme e con buon senso. E poi c’erano le chiacchierate leggere, quei momenti di serenità che riuscivi a regalare. Tutti ti volevano bene per questo: per la tua umanità, per la tua presenza discreta ma fondamentale. La tua è stata una militanza vera, vissuta con coerenza e umiltà. Ci hai insegnato che servire le persone non è un compito che finisce con il lavoro o la pensione: è un modo di essere, una scelta di vita. Caro Alfredo, oggi ti salutiamo con riconoscenza e affetto, consapevoli che il tuo insegnamento continuerà a vivere tra noi, nei gesti quotidiani di chi crede nell’importanza di stare accanto agli altri. A nome di tutte le compagne e tutti i compagni della CGIL di Lecco, ti ringrazio per l’esempio che ci hai dato e che continuerà a guidarci sempre.”

Sul pulpito anche Luigia Valsecchi dello SPI CGIL, che con il cuore ferito ha dato voce alle parole della presidente Pinuccia Cogliardi (lontana da Lecco proprio per impegni sindacali), ha sottolineato quanto il vuoto lasciato da Alfredo Licini sarà difficile da colmare: “Ti vogliamo salutare con un grazie vero e profondo. Un grazie che esprimo, prima di tutto, a titolo personale, per come mi hai accolto al mio ingresso allo SPI. Mi hai fatto sentire a casa e, fin dal primo momento, ho saputo di poter contare su di te, sulla tua grande esperienza di sindacalista, sui tuoi consigli, sui tuoi racconti, sulla tua moderazione. Un grazie che sento di esprimere anche a nome dell’intera organizzazione sindacale: un grazie col cuore gonfio di tristezza, a nome di tutti noi dello SPI che abbiamo vissuto accanto a te in questi anni. Ci hai insegnato il coraggio di chi soffre in silenzio, con il sorriso sulle labbra, e noi ti abbiamo circondato con il nostro affetto e la nostra profonda stima. Di te abbiamo apprezzato i bellissimi interventi da vecchio sindacalista, capace di guardare avanti con lungimiranza, ma anche il piacere dello stare in allegra compagnia. Siamo stati e resteremo tuoi amici, oltre che compagni di tante battaglie e rivendicazioni. Resterà il tuo esempio generoso di segretario di lega, sempre pronto ad ascoltare, interpretare e, nei limiti del possibile, risolvere le tante situazioni di bisogno che incontriamo nelle nostre sedi. Per tutti noi sei stato una guida. Il tuo stile garbato ci ha aiutato a trovare il giusto modo e ci ha dimostrato quanto la forza delle idee derivi dal sapere, dall’informarsi e dall’affrontare le questioni con gentilezza: determinati, ma preparati e gentili. In un mondo dove in troppi urlano, ci hai sempre invitato alla moderazione, con la forza delle idee destinata a vincere sulla prepotenza e sull’ignoranza. Questa è la strada che hai seguito e che hai tracciato per noi. La percorreremo con tranquillità e con la certezza di averti sempre al nostro fianco. Ciao Licio, resterai nelle nostre vite.”

Mario Stojanovic