Le conseguenze del virus

Turismo e Coronavirus, Gattinoni: "Perderemo 15 miliardi"

Gattinoni portavoce di una filiera di 13 mila imprese, con 75 mila addetti e un giro d’affari di 20 miliardi

Turismo e Coronavirus, Gattinoni: "Perderemo 15 miliardi"
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“Vogliamo regalare anche il turismo ai grandi player internazionali? Vogliamo lasciare in mani straniere un settore così strategico?”. È questa la provocazione - ma non troppo - di Franco Gattinoni, presidente dell’omonimo gruppo specializzato nel Turismo Leisure (vanta una rete di 1.500 agenzie di viaggio, tra quelle in proprietà e affiliate), Mice (meeting incentive convention eventi) e Business Travel, uno dei gruppi leader in Italia che occupa oltre 500 persone con un fatturato che supera i 300 milioni.

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Gattinoni è da sempre persona positiva, ottimista ma, questa volta, è molto preoccupato per le sorti di questo comparto così importante per il Belpaese. E proprio per questo è stato l’artefice del Manifesto del Turismo e degli Eventi, mettendo attorno al tavolo tutti gli operatori, dai piccoli ai grandi, che rappresentano 13.000 aziende, 75.000 addetti e un giro d’affari di 20 miliardi che contribuisce al 13% del Pil nazionale. “Il Manifesto è un’iniziativa trasversale che coinvolge tutta la filiera: tour operator, agenzie di viaggio indipendenti e grandi network, società di business travel, organizzatori di eventi, meeting e fiere - aggiunge l’imprenditore lecchese - Stiamo facendo squadra perché tutti si riempiono la bocca di turismo, tutti dicono che è un settore strategico per l’economia italiana e che sviluppa un indotto elevato, ma al Governo pochi lo conoscono visto che privilegia l’assistenzialismo, il reddito di cittadinanza, relegando il turismo sotto ministero della Cultura.

Qual è lo stato di salute del suo settore?

“È preoccupante. Le prime stime ci dicono che quest’anno perderemo almeno 15 dei 20 miliardi di giro d’affari. Le imprese manifatturiere e gran parte delle altre attività a brevissimo ripartiranno, non sarà una ripresa semplice, dopo aver perso due mesi, ma ripartiranno. Alcune aziende essenziali non hanno mai chiuso e stanno lavorando a pieno regime. Noi siamo fermi e gran parte di noi lo sarà fino a fine anno perché non sappiamo quando potremo viaggiare, se andare al mare, quando torneremo a usare un aereo, quando potremo organizzare nuovamente eventi, congressi ecc…”.

L’intervista completa a Franco Gattinoni si può leggere sul Giornale di Lecco in edicola da lunedì 27 aprile clicca qui per la versione sfogliabile

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