Truffa a Lecco del finto carabiniere, oltre 20 indagati VIDEO
I malviventi sceglievano sempre gli anziani come vittime.
Finto carabiniere a volte. Altre finto avvocato. In entrambi i casi vero truffatore, anzi veri truffatori. Sono davvero tante, anche nel lecchese, le vittime del raggiro messo in atto dai malviventi che, spacciandosi per legali o esponenti delle forze dell'ordine, hanno "infierito" in particolare su persone anziane. Nei giorni scorsi la Polizia di Gorizia è riuscita a individuare e a denunciare oltre venti persone. Sono accusate quindi aver messo a segno colpi in diverse zone del nord Italia. E tra queste anche Lecco.
Finto carabiniere in azione
I delinquenti, 26 in tutto quelli denunciati, oltre a Lecco avrebbero agito a Udine, Pordenone, Trieste, Venezia. Ma anche Vicenza, Modena, Bergamo. E ancora a Padova, Livorno, Imperia, Genova, Asti e Cuneo. Le truffe sarebbero state messe a segno tra il 2016 e il 2017 sempre da uomini che si spacciavano appunto per finti esponenti dell'arma o finti avvocati.
Come agiscono i truffatori
In una prima fase un telefonista, che generalmente chiama da Napoli, interpella la persona anziana selezionandola con una ricerca sulle “pagine bianche”. Utilizza per la chiamata delle schede telefoniche, attualmente le più in voga sono le schede spagnole, inserite in apparati cellulari di poco valore, spesso sostituiti. La ricerca attraverso le intercettazioni telefoniche o i tabulati in questo senso spesso non produce i risultati sperati.
Diversi soggetti in azione
"Sul territorio si muovono diversi soggetti. Non si può parlare di organizzazione criminale ma, piuttosto, di un know how trasmesso, ovvero di un’adesione del singolo ad un’attività delittuosa ben avviata" hanno spiegato gli uomini della Squadra Mobile di Gorizia. "I soggetti spesso non hanno precedenti penali specifici né, alcuni,neppure generici, altre volte sono invece già censurati, all’interno della complessità di situazioni si ritrovano anche alcuni dei cosiddetti “giubbottari”, truffatori che si sono riciclati in un metodo più moderno e redditizio".
Come si muovono
"Generalmente i viaggi verso le località del centro – nord Italia, mete predilette per la commissione delle truffe, avvengono a bordo di autovetture, nella maggior parte dei casi prese a noleggio. Esistono noleggi di lungo periodo, in altri casi ci si rivolge alle medesime Società cambiando molto spesso modello e colore. Sono predilette le autovetture meno vistose, piccole utilitarie e veicoli di uso comune. Non sono in genere presenti elementi che riconducano alla provincia di provenienza, ad esempio sulle cornici del porta targa".
Agiscono spesso in coppia
I soggetti si muovono da soli, in rari casi, ma prevalentemente in due. In questo modo si permette all’autista di stazionare nei pressi dell’abitazione della vittima ed allertare il complice nel caso vi siano situazioni anomale, quale il transito di autovetture della Polizia o altro.
Il modus operandi
Il copione recitato è indicativo del modus operandi e molte volte vi sono delle differenze significative. Per esempio, nella presentazione qualcuno si appella “avvocato”, altri “carabiniere”, altri ancora “agente dell’assicurazione”. Il fatto è prevalentemente ricondotto un incidente stradale di un parente, preferibilmente figlio o figlia, in rari casi nipote. In alcune varianti esiste anche la sola mancanza di assicurazione alla guida del veicolo, nei casi più impattanti si fa cenno a un grave danno fisico arrecato alla vittima investita con l’autovettura. La richiesta è sempre finalizzata alla risoluzione del problema: rilascio del congiunto trattenuto in caserma, conseguenze per la patente di guida, pratica pendente in Tribunale ecc..
Rubati soldi ma anche gioielli
Vi sono differenze tra alcuni che chiedono solo denaro, ma poi l’esattore giunto a domicilio prende anche preziosi per integrare la somma, mentre altri propongono sin dall’inizio l’alternativa o l’aggiunta di gioielli ed oro al solo denaro. In rari casi, che possono essere sintomo di un più spiccato spessore criminale, l’esattore a domicilio induce la vittima a recarsi in banca a prelevare ulteriore contante, ma si espone al rischio di prolungare temporalmente l’azione.