Trenord ritardi, dopo dossier segreto Sorte gela M5S: "La Regione non c'entra"

Polemiche dopo la diffusione di un dossier "segreto" critico rispetto alla gestione della società.

Trenord ritardi, dopo dossier segreto Sorte gela M5S: "La Regione non c'entra"
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Trenord ritardi e polemiche, tutto in un dossier esplosivo diffuso in mattinata. Ma l’assessore regionale Alessandro Sorte precisa: “E’ una decisione di Rfi, una cosa sono i treni, un’altra è la linea”.

Trenord ritardi: il M5S

“I pendolari viaggiano su treni fatiscenti perennemente in ritardo mentre i manager di Trenord ricevono premi. A gennaio dell’anno scorso avevamo denunciato opacità nella selezione del personale di Trenord e premi e promozioni a pioggia. Non è una novità che il trasporto pubblico su rotaia in Lombardia sia gestito con i piedi e i dati pubblicati da un report oggi non fanno che confermare le nostre continue denunce in Consiglio regionale. Regione Lombardia, che ha il dovere di controllare, è corresponsabile del disastro gestionale dell’azienda. Chiuderemo i rubinetti a Trenord, fare carriera e premiarsi con i soldi dei quei cittadini che fanno viaggiare su carri bestiame è indecente”.

Così Dario Violi, candidato presidente della Lombardia per il M5S.

Il dossier segreto

Il M5S è la prima formazione politica protagonista di una dichiarazione ufficiale, oggi, dopo la diffusione da parte del sito d’informazione Business Insider, che ha pubblicato un dossier “segreto” critico rispetto alla gestione di Trenord, società che gestisce il trasporto ferroviario lombardo di cui la Regione stessa è azionista. Un documento che sarebbe arrivato da una fonte interna all’azienda. Ma secondo Trenord, Business Insider pubblica falsità. L'ufficio stampa fa sapere che non esiste nessun report segreto su Trenord e che le informazioni riportate dalla testata come “prova” della asserita inefficienza della gestione di Trenord sono in realtà del tutto infondate.

Sorte: “Occhio alle fake news…”

“Ma quale dossier segreto… attenzione a diffondere fake news”, è stato invece il commento a caldo di Alessandro Sorte, assessore regionale ai Trasporti.

“Il problema non è Trenord, che è un’azienda che fa utile e va bene. Se vogliamo parlare dei ritardi e delle soppressioni di questi giorni, c’è una cosa sola da dire. Ed è che su quella linea passano 80mila persone al giorno e al momento, fino al primo marzo, quella linea è come se non esistesse. In Rfi è in crisi nera, dopo quello che è successo. Finché non saranno conclusi i lavori il livello di tensione resterà alto, al minimo problema si blocca tutto. Ed è vero, questa è una decisione di Rfi che penalizza fortemente i pendolari lombardi. Ma chi si intende di ferrovia sa che una cosa è la linea e una cosa sono i treni. Alcuni treni di Trenord sono vecchi, a volte, anche se noi ne abbiamo comprati di nuovi. Però sono sicuri. Le soppressioni sono decise da Rfi. In questo caso la Regione e Trenord non possono fare nulla”.

Mancati guadagni nel mese nero di Pioltello

Soppressioni e ritardi quasi cronici, a gennaio, il mese del treno deragliato a Pioltello. Il dossier snocciola numeri e percentuali importanti. Inefficienze che si tradurrebbero in termini di mancati guadagni (si parla di oltre 2 milioni di euro).

Una situazione che i pendolari lecchesi e meratesi putroppo conoscono bene. I disagi sono letteralmente all'ordine del giorno. L'ultima giornata orribile è stata qiella del 13 febbraio con ritardi e cancellazioni.

Ma il riferimento iniziale dei Cinquestelle è a un altro particolare del dossier, nel quale si parla – in questo problematico quadro – anche della presunta elargizione di bonus ad personam a dipendenti.

I disagi quotdiani per i pendolari lecchesi

Proprio questa settimana a Osnago  è in programma una serata per discutrere delle problematiche che i pendolari lecchesi e meratesi vivono quitidianamente sulla propria pelle. Ad organizzarla per giovedì sera alle 21 presso la Sala Civica “Sandro Pertini” di Osnago (viale Rimembranze) è il circolo Pd di Merate

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