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"Suo figlio ha provocato un grave incidente, servono soldi e gioielli": ennesimo tentativo di truffa a Lecco

E' successo in città nel quartiere di Acquate

"Suo figlio ha provocato un grave incidente, servono soldi e gioielli": ennesimo tentativo di truffa a Lecco
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«Suo figlio ha provocato un grave incidente, servono soldi e oro per non farlo finire in carcere». Non cambia di una virgola il modus operandi dei truffatori abilissimi a tendere trappole nelle quali, spesso, finiscono anziani ignari. Questa volta è successo a Lecco nel quartiere di Acquate, ma la coppia di anziani vittima della truffa del finto avvocato non c’è cascata.

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Ennesimo tentativo di truffa a Lecco

Il tentato raggiro, che nonostante i ripetuti appelli lanciati dalle Forze dell’ordine continua a mietere vittime, è andato in scena lunedì scorso. Una coppia di anziani è stata raggiunta dalla classica telefonata - sull’utenza fissa - di un uomo che si è spacciato per avvocato. «Ci ha detto che nostro figlio aveva provocato un incidente - hanno raccontato ancora scossi - e che stava bene ma aveva male alla testa. Ci ha detto però che la persona investita si trovava in fin di vita e che era necessario pagare, altrimenti sarebbe finito in galera».

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Immediata è arrivata la richiesta di denaro

«Secondo quel tale avremmo dovuto mettere soldi e oro in una busta e avremmo dovuto consegnarli ad una persona che si sarebbe presentata a casa nostra di lì a poco».

Già perché tutto avviene in tempi stretti per non lasciare alla vittima il tempo di fare due più due e allertare le Forze dell’ordine.

Questa volta però l’atteggiamento del truffatore è subito apparso strano al padrone di casa. «Ho contattato mia figlia - ha aggiunto - e ci ha detto di non aprire a nessuno. Lei ha chiamato il fratello che si trovava tranquillamente al lavoro e fortunatamente non aveva provocato alcun sinistro».

Quindi è partita la chiamata al numero unico per le emergenze che ha inviato in zona una pattuglia dei carabinieri per intercettare il truffatore, qualora si fosse presentato alla porta dei due coniugi. Ma naturalmente il mariuolo, subodorato di essere stato scoperto, non si è fatto vivo.

«Sono anni che sentiamo di queste truffe - ha commentato la figlia della coppia - ma viverle in prima persona è a dir poco shoccante. Per fortuna mio padre ha capito subito che qualcosa non andava e ha chiesto aiuto».

Purtroppo un'altra truffa è andata a segno

A fronte di una tentata truffa andata male, un’altra, ai danni di un’anziana che vive sola in un comune della Provincia, ha colto nel segno e alla donna sono stati sottratti mille e 200 euro. E proprio per questo la coppia di Acquate ha accettato di parlare con il Giornale(non senza una più che giusta verifica sulla nostra identità) come monito ad altri pensionati a non aprire mai la porta a sconosciuti.

E’ bene ricordare che le Forze dell’ordine, così come gli addetti del Comune, gli avvocati, gli assicuratori o i medici non possono assolutamente chiedere denaro né tantomeno passare dalle case a ritirarlo.

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