Strazio per Lorenzo Grignani, morto a 16 anni: il saluto agli amici della Canottieri e poi l'incidente
L'allenatore: "Era lì, sorridente, mentre scherzava con alcuni compagni più giovani. Aveva la stoffa di un vero campione. Si notava. Nonostante fosse l’ultimo arrivato, era già un punto di riferimento per tutti. Ci mancherà tantissimo. Addio, caro Lorenzo"
Non c'è pace al dolore. Non c'è spiegazione ad una tragedia tanto grande che ha strappato alla vita un giovane di 16 anni con un futuro brillante davanti. Non c'è perchè ad una morte così violenta e prematura. L'incidente che ha tolto la vita a Lorenzo Grignani, 16enne morto al Manzoni di Lecco a causa delle ferite riportate dello schianto tra la sua moto e un 'auto venerdì 24 gennaio 2025 a Olginate, ha sconvolto tante comunità. Quella di Airuno dove abitava, quella di Olginate dove si è consumata la tragedia, quella di Pescate dove Lorenzo si Allenava in Canottieri. Venerdì aveva proprio da poco lasciato la sede della Canottieri Pescate quando, in sella alla sua moto si è scontrato contro una Nissan. Ed ora lo staff della Canottieri Pescate lo ricorda con parole che tracciano un ritratto vivido e indimenticabile. Lorenzo, a soli 16 anni, era già diventato un esempio per tutti.
Strazio per Lorenzo Grignani, morto a 16 anni: il saluto agli amici della Canottieri e poi l'incidente
"Era entrato nella società a settembre – racconta Roberto Duvia, direttore sportivo della Canottieri Pescate – Stava ancora completando il periodo di avviamento ed era da poco uscito in barca. Aveva però le idee chiarissime, e insieme avevamo pianificato grandi traguardi. Avevamo già messo a punto una scaletta per portarlo presto alle competizioni. Era quello il suo obiettivo, e non gli mancava certo il carattere per ottenere grandi risultati".
Lorenzo aveva un dono raro, che lo rendeva speciale tra i ragazzi della sua età.
"Era costante e paziente – prosegue Duvia – Non saltava mai un allenamento e non si lamentava, anche quando doveva esercitarsi con ragazzi più giovani. Era solare, il suo sorriso contagiava tutti. Non aveva fretta, voleva apprendere, impegnarsi e fare le cose nel modo giusto».
Un’altra qualità che lo contraddistingueva era la sua capacità di ascoltare, spesso inusuale per un adolescente.
«Rispettava i ruoli e le gerarchie – aggiunge – Sapeva ascoltare i consigli degli allenatori perché era determinato a raggiungere i suoi obiettivi. Era pieno di motivazione, sempre pronto a superare qualsiasi difficoltà".
Roberto Duvia è stato uno degli ultimi a vedere Lorenzo, prima che partisse con la sua moto. Un’immagine che resterà per sempre impressa nei suoi ricordi.
"L’ho osservato per qualche secondo – conclude – Era lì, sorridente, mentre scherzava con alcuni compagni più giovani. Aveva la stoffa di un vero campione. Si notava. Nonostante fosse l’ultimo arrivato, era già un punto di riferimento per tutti. Ci mancherà tantissimo. Addio, caro Lorenzo".