Sono 57 le aree abbandonate nel Lecchese

Ecco tutte e aree nel dettaglio.

Sono 57 le aree abbandonate nel Lecchese
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In provincia di Lecco ci sono 57 aree dismesse, da recuperare o in via di recupero, tra siti industriali, artigianali, zootecnici, commerciali e ricettivi abbandonati. Si tratta di aree classificate, secondo il più recente censimento e monitoraggio regionale, come 'Aree della rigenerazione', circa 1000 in tutta la Lombardia.  Il loro recupero è oggi in cima all'agenda dell'assessorato regionale al Territorio e Protezione civile guidato da Pietro Foroni, che si propone di arrivare all'azzeramento totale del consumo di suolo nei prossimi anni. Secondo il censimento del Pirellone le aree si trovano nei Comuni di Lecco, Casatenovo, Cassago Brianza, Civate, Ello, Bellano, Garlate, Lomagna, Molteno, Olgiate Molgora, Robbiate, Verderio Inferiore, Calolziocorte, Olginate, La Valletta Brianza, Valmadrera, Colico, Dervio, Taceno, Barzago, Bulciago, Brivio, Airuno, Barzio, Dolzago, Abbadia Lariana, Vercurago.

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57 aree abbandonate nel Lecchese

"Quello della rigenerazione - ha spiegato l'assessore Foroni - è un tema fondamentale per la legislazione regionale, una sfida che non è solo urbanistica ed edile, ma interseca molteplici altre finalità". E su cui Regione Lombardia, in collaborazione con le Camere di Commercio di Milano- Monza Brianza- Lodi, Como, Lecco, Mantova e Varese, ha dato avvio ad un ciclo di incontri dedicato a tecnici e portatori d'interesse, che è partito ieri da Milano e continuerà, tra aprile e giugno, in altre 4 città lombarde: Lecco (17 aprile), Varese (8 maggio), Como (5 giugno) e Mantova 25 giugno).

"Se vogliamo preservare la Lombardia dal consumo di suolo - ha continuato Foroni - dobbiamo investire nel recupero dell'esistente, sia esso un immobile abbandonato o un'area dismessa o da bonificare. Recuperare edifici fatiscenti serve a rendere più belle, vivibili e sicure le nostre città, ma anche a sottrarre spazio al degrado e alla criminalità".

Entro l'estate la legge

La legge contro il consumo di suolo e l'adeguamento del piano territoriale regionale sono stati i primi due step. Il prossimo sarà la legge sulla rigenerazione urbana, pronta entro l'estate, le cui linee guida sono già state presentate in Commissione consiliare Territorio e Infrastrutture, con l'obiettivo di portare avanti un percorso il più condiviso possibile. "Recuperare l'esistente deve diventare più conveniente che costruire il nuovo - ha sottolineato l'assessore -. L'obiettivo è quindi invertire la tendenza. Una parte della legge sarà immediatamente precettiva, poi cercheremo di tarare misure e incentivi sulla base delle necessità dei singoli territori. Cogliere le differenze e usare elasticità, accogliendo le indicazioni che ci arrivano dagli enti locali, sarà, in questo senso, fondamentale".

Incentivi per le bonifiche

"Per le bonifiche occorrerà cercare di attutire i costi con diverse leve, prevedendo ad esempio altri oneri compensativi, e poi aprire un dialogo con il Ministero allo scopo di fare della Lombardia una regione pilota. Ultimo, ma non meno importante, - ha concluso - sarà il contributo di Regione Lombardia che, da parte sua, stanzierà risorse da mettere a disposizione degli Enti locali per affrontare insieme la grande partita che ci aspetta".

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