Mobilitazione

Sciopero nazionale della scuola, l'intervento di Flc Cgil Lecco – Uil Scuola Rua Lecco

"Le Organizzazioni sindacali lombarde si sono ritrovate in Piazza Beccaria a Milano, per protestare contro l’immobilismo del Governo in materia di istruzione"

Sciopero nazionale della scuola, l'intervento di Flc Cgil Lecco – Uil Scuola Rua Lecco
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In occasione dello sciopero nazionale della scuola tenutosi nella giornata di ieri (10 dicembre 2021), Flc Cgil Lecco – Uil Scuola Rua Lecco sono intervenute in merito alla manifestazione tramite un apposito comunicato.

Sciopero nazionale della scuola

"Venerdì 10 dicembre si sono svolte, in diverse piazze del Paese, le manifestazioni di sostegno allo sciopero nazionale del comparto scuola indetto da FLC CGIL, UIL Scuola, SNALS Confsal, GILDA Unams. Le Organizzazioni sindacali lombarde si sono ritrovate in Piazza Beccaria a Milano, per protestare contro l’immobilismo del Governo in materia di istruzione. Anche una delegazione di lavoratrici e lavoratori delle scuole del lecchese erano presenti alla manifestazione, nonostante le basse temperature e la pioggia incessante - recita il comunicato - Lo sciopero era inevitabile. Nella Legge di Bilancio in discussione, infatti, è troppo poco per il personale scolastico: alla scuola viene destinato appena lo 0,6% del totale impegnato nella finanziaria, e quello che è non è sufficiente nemmeno a garantire un aumento di stipendio a tre cifre - si parla in media di 87 euro a testa. Una manovra che non solo umilia le lavoratrici e i lavoratori della conoscenza, concedendo loro pochi spiccioli, ma sconfessa anche gli impegni sottoscritti pochi mesi fa dal Governo nel “Patto per la scuola”, finalizzato al rilancio del comparto attraverso la valorizzazione del personale scolastico"

Presenti anche gli studenti

"Anche gli studenti hanno voluto dare man forte alla mobilitazione, sfilando in un corteo partito da piazza Cairoli e terminato in piazza Fontana - sottolinea il comunicato - I dimostranti hanno chiesto, tra le altre cose, il riconoscimento della loro dignità professionale attraverso una giusta retribuzione, per avere un salario in media con quello delle/dei lavoratrici/lavoratori delle scuole europee e non inferiore, a parità di livello, del 15%; la stabilizzazione dei colleghi precari con almeno tre anni di servizio; un intervento sulle cosiddette “classi pollaio”."

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