16 settembre

Sciopero della sanità privata: nel Lecchese coinvolti migliaia di lavoratori

"È giusto che i lavoratori vedano riconosciuti i loro diritti e i loro sacrifici, soprattutto in un momento difficile come questo caratterizzato dalla pandemia di coronavirus".

Sciopero della sanità privata: nel Lecchese coinvolti migliaia di lavoratori
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Sciopero della sanità privata: nel Lecchese coinvolti migliaia di lavoratori. Il 16 settembre, i lavoratori della sanità privata scioperano per l’intera giornata. Protestano «per la mancata sottoscrizione definitiva, da parte delle controparti ovvero Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari), della preintesa raggiunta il 10 giugno sul rinnovo del contratto». Lo rendono noto Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

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Sciopero della sanità privata: nel Lecchese coinvolti migliaia di lavoratori

«In Brianza e nel Lecchese – osserva Franca Bodega, Cisl Fp Mbl -, il comparto conta su realtà importanti come La Nostra Famiglia, Villa Beretta, Clinica Zucchi, Casa di Cura Manzoni, la Casa Beato Luigi Talamoni. Realtà che danno lavoro a 2.500 persone. Si tratta quindi di un perno fondamentale della rete di assistenza e cura del territorio. È quindi giusto che anche i lavoratori vedano riconosciuti i loro diritti e i loro sacrifici, soprattutto in un momento difficile come questo caratterizzato dalla pandemia di coronavirus».

14 anni di assenza di rinnovo contrattuale

L’iniziativa arriva dopo tre anni di trattative e 14 anni di assenza di rinnovo contrattuale. «Si era giunti alla sottoscrizione di un testo di contratto collettivo nazionale condiviso dalle delegazioni trattanti, datoriali e sindacali – osservano i rappresentanti sindacali in un comunicato -. Smentendo loro stesse, Aris e Aiop hanno successivamente sostenuto non esserci le condizioni sufficienti per sottoscrivere in via definitiva il contratto, venendo meno agli impegni sottoscritti e ponendo i lavoratori in una condizione di incertezza e privazione di riconoscimenti economici».

Sciopero della sanità privata: la posizione dei sindacati

Le organizzazioni sindacali giudicano la mossa come «un passo indietro, vile e vergognoso, nonostante ci fossero alla base del rinnovo garanzie istituzionale, confermate sia dal livello nazionale, il ministero della Salute, che dai livelli regionali, dalla Conferenza delle Regioni alle singole Regioni stesse. Non essendoci, quindi, fattori ostativi alla sottoscrizione e alla sostenibilità del rinnovo contrattuale, la sola ragione della mancata sottoscrizione definitiva del contratto – sostengono le sigle – è riconducibile alla non volontà da parte di Aris e Aiop di mantenere gli impegni sottoscritti con la preintesa».

L'impegno nell'emergenza Covid

Un comportamento delle controparti, proseguono, «che appare ancora più vergognoso se si pensa che, ancora una volta, le professioniste e i professionisti della sanità privata hanno operato, unitamente ai colleghi della sanità pubblica, per far fronte alla grave emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 con la stessa professionalità e impegno ma senza gli stessi diritti ad un riconoscimento economico uguale». I sindacati concludono riferendo che lo sciopero del 16 settembre è stato «proclamato per l’intera giornata o turno di lavoro, con la garanzia di servizi minimi previsti».

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