Schianto mortale in galleria con l'auto contromano: assolto il guidatore
Assolto perché il fatto non costituisce reato. E' la sentenza del processo con rito abbreviato nel quale era imputato un 48enne seregnese con l'accusa di duplice omicidio stradale.
Assolto perché il fatto non costituisce reato. E' la sentenza del processo con rito abbreviato nel quale era imputato un 48enne seregnese con l'accusa di duplice omicidio stradale. Lo schianto mortale si era verificato in una galleria della Ss 36, nel territorio di Dervio: la sua auto si era scontrata contro un veicolo che viaggiava contromano: le due donne a bordo, Aida Sene, 56 anni, e di sua figlia Maimouna Gueye, 27 anni, di origini senegalesi, residenti da anni a Garlate, erano decedute a seguito del violentissimo impatto.
Schianto mortale in galleria con l'auto contromano: assolto il guidatore
Nella giornata odierna, mercoledì 27 marzo, presso il Tribunale di Lecco la sentenza di assoluzione pronunciata dal giudice Nora Lisa Passoni. Assolto perché il fatto non costituisce reato. Al seregnese, gravemente ferito ma sopravvissuto al terribile schianto in galleria, la pubblica accusa aveva contestato la velocità eccessiva dell'auto che guidava, un'Audi A6. Secondo il consulente del pm sarebbe stata di 140 km/h, mentre la perizia di parte avrebbe ricostruito una velocità congrua con il limite in quel tratto della Superstrada. L'auto delle due donne aveva percorso circa un chilometro in senso contrario, schiavando altri veicoli, prima di scontrarsi frontalmente con l'Audi A6.
Vittime madre e figlia
L’incidente risale al 19 ottobre del 2022 lungo la carreggiata nord della Ss 36. L’Audi A6 del seregnese, in corsia di sorpasso, non era riuscita a evitare la Dacia che percorreva in senso contrario la galleria: alla guida una 27enne Maimouna Gueye, al suo fianco la madre 56enne,
A seguito della violenta collisione erano decedute sul colpo, mentre l’altro automobilista era stato trasportato all’ospedale di Gravedona con seri traumi, per i quali si era resa necessaria una degenza di oltre un mese. Dopo la sentenza del Tribunale di Lecco, nessun commento dal collegio difensivo del conducente finito a processo.