Il ricordo

Rusconi: "Cesare Fumagalli è stato un leader del Sistema Lecco"

"La scomparsa di Cesare Fumagalli priva non solo il territorio di Lecco di una delle menti più lucide, ma anche il Paese di cui è stato un indubbio protagonista"

Rusconi: "Cesare Fumagalli è stato un leader del Sistema Lecco"
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Di Antonio Rusconi, sindaco di Valmadrera

La scomparsa di Cesare Fumagalli priva non solo il territorio di Lecco di una delle menti più lucide, ma anche il Paese di cui è stato un indubbio protagonista.

Altri, meglio di me, ricorderanno , l’ impegno qualificato e competente prima, giovanissimo, in Regione Lombardia, nella segreteria del Presidente lecchese Cesare Golfari, poi all’ Unione Artigiani, a Lecco, a Milano e dal gennaio 2005 come segretario generale dì Confartigianato, carica mantenuta ininterrottamente fino a due anni fa e, infine, con Enrico Letta, a cui era legato da lunga amicizia, nella Segreteria del PD nazionale.

A lui va il merito, partendo dal nostro territorio, di aver recuperato e valorizzato lo straordinario ruolo del mondo artigiano e della piccola e media impresa, secondo quel concetto "glocal" che teneva insieme la dimensione del lavoro globalizzato e quello del territorio locale.

Proprio a questo tema aveva dedicato lo scorso anno il libro "Piccola impresa, indicativo futuro: l'intelligenza del polpastrello".

È stato senz'altro un leader del "sistema Lecco", in un gruppo che aveva Vico Valassi come riferimento, capace di intervenire solo quando c'era una proposta o un progetto importante.

D'altra parte, con l'amicizia schietta che lo caratterizzava, era il consiglio efficace e diretto che mi aveva dato, da componente della Direzione uscente, all'indomani della mia nomina a segretario provinciale della DC di Lecco il 12.10.1992: “ Non è necessario fare un comunicato stampa tutti i giorni, importante è intervenire con un'idea che faccia riflettere".

E la sua amicizia, la sua generosità era nota: ricordo uno splendido confronto tra Cesare e Pietro Ichino su "Il lavoro diviso" a Valmadrera, sulla necessità di un approccio innovativo a questo tema.
Ricordo soprattutto, con commozione, il fatto che a tutte e sei le candidature della lista comunale di "Progetto Valmadrera", lui è sempre intervenuto a iniziative pubbliche, compresa l'ultima, arrivando direttamente da Cagliari.

Poi vi è stato il periodo della malattia, imprevisto, con una sofferenza fisica e morale silenziosa, ma senza mai arrendersi: sentiva di poter dire e dare ancora qualcosa di importante alla vita, soprattutto alla parte più cara, la sua famiglia, la moglie, i suoi figli, i suoi nipoti.
Ci siamo ritrovati a un paio di pranzi riservati a vecchi amici e nell'ultimo ci ha sorpreso, parlando a braccio per mezzora del nuovo libro che stava scrivendo e delle urgenze che il territorio di Lecco doveva affrontare, unito nelle diverse forze politiche per rispondere ai temi fondamentali e ricostruire l'idea del "sistema Lecco" e dell'orgoglio della nostra autonomia: un impegno che da domani coinvolge tutti e ognuno di noi per rispettarlo.
Scrive Pavese nei "Dialoghi con Leucò": "L'uomo mortale non ha che questo di immortale: il ricordo che porta e il ricordo che lascia": in questo Cesare ci lascia una grande eredità.

Antonio Rusconi

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