Lecco

#resistiamoliberi di pensare: veglia in piazza per dire no alla legge contro la omotransfobia FOTO E VIDEO

E' stata una veglia, e al tempo stesso una manifestazione di protesta quella andata in scena nella serata di oggi, lunedì 16 luglio a Lecco, davanti a Palazzo delle Paure.

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In piedi in piazza XX Settembre, distanziati e silenziosi, per dire no alla legge contro la omotransfobia (che ha l'obiettivo di fornire adeguati strumenti contro i cosiddetti "hate crimes" crimini d'odio, e vuole diffondere la  cultura del rispetto e della tolleranza) considerata  dai presenti "lesiva della libertà di espressione". E' stata una veglia, e al tempo stesso una manifestazione di protesta, quella andata in scena nella serata di oggi, giovedì 16 luglio a Lecco, davanti a Palazzo delle Paure. Ad organizzarla il movimento #resistiamoliberi. Presenti in piazza anche il candidato sindaco di Lecco Peppino Ciresa, in corsa per il centrodestra e il dirigente di Fratelli d'Italia ed ex consigliere comunale a Palazzo Bovara Giacomo Zamperini. 

Cosa prevede il testo di legge

Il testo, contestato dai manifestanti, dovrebbe modificare gli  articoli  604-bis e 604-ter del codice penale. La nuova legge prevede che venga punito con "la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro" chi "istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere" (lettera A); è punito con "la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi o fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere".  La pena è aumentata fino alla metà "per i reati punibili con pena diversa da quella dell’ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale, religioso o fondato sull’omofobia o transfobia".

#resistiamoliberi di pensare: veglia in piazza per dire no alla legge contro la omotransfobia

"In questi giorni in tutta Italia si stanno svolgendo manifestazioni sotto la sigla #RESTIAMOLIBERI per dire “No” al liberticida ddl Zan sull’omotransfobia, ora in discussione in Parlamento.
Da Milano a Bari passando per Roma, Napoli e Firenze, cento città diranno “no” ad una legge liberticida" hanno sottolineato gli organizzatori.

"E no all’istituzione di un nuovo reato, quello di omotransfobia, appunto, che non viene definito dal legislatore, lasciando così enormi spazi a interpretazioni e derive liberticide che colpiranno tutti coloro che si esprimeranno pubblicamente in modo non allineato al mainstream".

Secondo i manifestanti  in caso di approvazione del testo "sarà possibile per chi gestisce una palestra vietare, ad un uomo che si “si sente donna”, l’ingresso nello spogliatoio delle donne? Sarà possibile per un genitore chiedere che il figlio non partecipi ad attività scolastiche inerenti temi sensibili sulla sessualità se sono realtà che gravitano nel mondo cosiddetto Lgbt? Sarà ancora possibile per un sacerdote insegnare la visione cristiana del matrimonio? Sarà possibile dire pubblicamente che la pratica dell’utero in affitto è un abominio o dirsi contrari alla legge sulle unioni civili? Per tutte queste domande il ddl sull’omofobia ha una sola risposta, NO".

Una manifestazione quindi, a detta dei partecipanti  "per la libertà di espressione, per la libertà di educazione, per la libertà di stampa, per la libertà di associazione, per la libertà religiosa".

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