Lecco e il Sessantotto. A cinquant’anni di distanza il Giornale di Lecco dedica uno speciale inserto a rievocazione di un’epoca percorsa da un vento di rivoluzione che raggiunse e spazzò anche la nostra città, le sue scuole e le sue piazze, mobilitando la gioventù studentesca di allora. Una rilettura che ha il sapore della scoperta dal momento che l’abbiamo affidata alla gioventù di oggi.
Il Sessantotto lecchese
Nel prossimo numero del nostro settimanale, in edicola lunedì 17 settembre, i lettori troveranno dieci pagine frutto del progetto di alternanza scuola-lavoro che ha impegnato nella nostra redazione un gruppo di allievi diciottenni del Liceo Manzoni. Un reportage giornalistico tra ieri e oggi che ha richiesto metodo storico. Si è trattato anzitutto di recuperare pezzi di memoria attraverso gli archivi cartacei del giornale ma non solo. Si è così data una spolverata alle cronache di eventi che contrassegnarono anche drammaticamente i primi anni Settanta. Tra gli altri l’attentato bombarolo in via Roma a quella che nell’aprile del 1974 era la sede del Psi e oggi - guarda un po’ la sorte - è la sede del Giornale di Lecco. Interessante è stata la scoperta delle correnti locali del vento sessantottino che investiva scuole, piazze e università in tutta Italia.
Un confronto tra ieri e oggi
Le interviste ad alcuni dei protagonisti lecchesi di quegli anni sono state occasione di incontro e confronto tra gli studenti di oggi e i ragazzi di cinquant’anni fa. Giacomo Mojoli, membro del Cub del Parini e poi, negli anni Ottanta, fondatore di Slow Food. Angelo De Battista, oggi preside del Badoni. Un Roberto Formigoni già leader di Gioventù studentesca nell’«autunno caldo» del 1969. Uno dei periodi più difficili del movimento fondato da don Giussani, prima della nascita di Comunione e Liberazione, come ricorda Giulio Boscagli, allora ventenne, più tardi sindaco di Lecco e assessore regionale.
Inserto da non perdere
L'inserto si conclude con un amarcord nostalgico e birichino. Grazie alle fotografie che - insieme a quelle recuperate dall’Archivio Carlo Cardini (al quale dobbiamo il prezioso corredo delle immagini che arricchiscono l'inserto) - immortalano il «Festival del proletariato giovanile». Due giorni di musica (e non solo) organizzati dalla rivista «Re nudo» nel settembre del 1971 nei boschi tra Lecco e Ballabio. Diecimila i giovani che popolarono i prati di Montalbano per dar corpo (la metafora calza perfettamente) ad una voglia di libertà anticonformista. Tra gli artisti che si esibirono su quel palco c’erano Eugenio Finardi, Alberto Camerini, Claudio Rocchi.
Vi aspettiamo dunque in edicola la prossima settimana, con il nostro speciale inserto, “Lecco e il '68”. A lunedì prossimo.