Quattro lecchesi salvati dal Soccorso Alpino della Valmasino
Erano partiti per un giro in Val di Mello senza conoscere i luoghi e con scarpe inadatte.
Devono la salvezza al Soccorso Alpino della Val Masino e ai cellulari che avevano in tasca. Non certo alle scarpe poco adatte all'impresa nella quale si erano avventurati.
Salvi grazie al Soccorso Alpino
Protagonisti quattro ragazzi intorno ai vent’anni, tutti residenti nel Lecchese. Sabato erano partiti per una escursione in Val Di Mello (So). Rimasti bloccati in una zona impervia, sono infine stati riportati a valle incolumi dai tecnici del Soccorso alpino della Valmasino.
Quattro ventenni lecchesi
I soccorsi si sono mobilitati attorno alle 15, quando al Cnsas è arrivata la richiesta per rintracciare quattro giovani di nazionalità romena, ecuadoriana, marocchina e italiana, tutti residenti nel Lecchese. Partiti per una passeggiata senza conoscere abbastanza bene il territorio, avevano perso il sentiero e si erano ritrovati in una zona molto impervia.
Scarpe poco adatte
Non erano attrezzati in modo adeguato per camminare in montagna, in particolare avevano scarpe poco adatte ai terreni ripidi. Hanno comunque avuto l’accortezza di fermarsi in prossimità di alcune baite diroccate. Attraverso internet hanno cercato informazioni e contattato una guida. Che, appresa la situazione, ha subito chiamato la Centrale.
Bloccati in un luogo impervio
Sul posto sono arrivate le squadre territoriali del Cnsas. Nonostante le scarse informazioni e grazie a un’ottima conoscenza del luogo, hanno capito dove erano e li hanno raggiunti. In un paio d’ore li hanno riportati a valle. L’intervento si è concluso nel tardo pomeriggio.
Emergenza 112
Per attivare il Soccorso alpino in Lombardia occorre chiamare il numero unico di emergenza 112: la Centrale, valutata la situazione, invierà poi i soccorritori e i mezzi più idonei per risolverla. Non bisogna però affidarsi esclusivamente al telefonino, perché in alcuni punti non c’è copertura, a volte le batterie possono scaricarsi in poche ore: la migliore prevenzione è sempre quella che proviene dal buon senso e dall’attenzione con cui ci si avvicina alla montagna in base alle condizioni esterne e alle proprie possibilità.