Presa gang di albanesi che rubava nelle ville del Lago

Presa gang di albanesi che rubava nelle ville del Lago
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Presa gang di albanesi che rubava nelle ville del Lago.

Gang di albanesi rubava nelle ville, arrestati

Partivano dalla loro «base logistica» allestita in un appartamento di viale Fulvio Testi, colpendo le ville sul lago nelle provincie di Lecco e Como. Dei ladri professionisti, capaci di compiere ben venticinque furti in un mese. E parecchio ingenti, se si pensa che da un immobile di Dongo, nel Comasco, erano riusciti a far sparire refurtiva (soprattutto oro e gioielli) per ben 100mila euro. Ma le scorribande dei malviventi sono state bruscamente interrotte dai Carabinieri del Norm della Compagnia di Sesto San Giovanni, che sabato li hanno rintracciati e spediti in carcere, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Monza. A essere sgominata è stata una banda composta da tre persone, tutte di nazionalità albanese e irregolari in Italia, oltre che pregiudicati: L.M., 32 anni, E.G., 31 anni, e il 26enne E.M..

Il via alle indagini

I militari sono arrivati ai tre al termine di un’indagine certosina, che affonda le sue radici temporali nella giornata del 14 agosto scorso. L’Arma, quel giorno, sorprese un gruppo di individui intenti a spostare da una macchina a un’altra alcune valigie, proprio in viale Testi, davanti al palazzo che poi si sarebbe appreso essere il «covo» della banda. Alla vista delle sirene, il gruppetto si era dato alla fuga. Un solo personaggio rimase allora incastrato nella rete dei militari: venne denunciato ed espulso, perché clandestino. Nei bagagli contenuti nelle macchine (risultate poi provento di furto), i Carabinieri trovarono tutto l’armamentario necessario ai «topi d’appartamento»: flessibili, ricetrasmittenti, disturbatori di allarmi e altri arnesi da scasso. Non è escluso che tra le persone che il 14 agosto riuscirono a fuggire ci fossero anche i tre arrestati di sabato. Sta di fatto che per loro le porte della casa circondariale di Monza si sono aperte lo stesso. Arrivare a loro non è stato semplice. I Carabinieri hanno infatti incrociato per mesi dati e tabulati telefonici. Fino a quando le informazioni raccolte li hanno diretti verso i tre albanesi colpiti dal provvedimento del Gip.

Gli incontri pomeridiani in viale Fulvio Testi

La banda si incontrava quotidianamente nell’appartamento di viale Testi, nel pomeriggio: qui decideva le ville da mettere nel mirino, per poi partire «in trasferta». E qui i Carabinieri hanno anche rinvenuto parte delle refurtive. La maggior parte delle abitazioni sono state svaligiate in assenza dei proprietari. Ma è capitato che alcuni colpi venissero messi a segno con i dimoranti presenti in casa: molto silenziosi e «puliti», i malviventi in questo caso andavano a colpo sicuro verso le camere da letto, che mettevano a soqquadro senza che gli inquilini si accorgessero di nulla. Poi avveniva la fuga con i bottini. Ai tre albanesi, i militari hanno ricondotto venticinque furti messi a segno in sole quattro settimane, dagli inizi di novembre ai primi giorni di dicembre.

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