Precipita e muore in un canalone il suo cane lo veglia per tutta la notte
Per l'escursionista non c'era più nulla da fare ma il suo cane Yoko non si è dato per vinto: ha raggiunto il padrone e lo ha vegliato per tutta la notte.
Il cane Yoko è stato con lui per tutto il tempo
Il corpo dell'escursionista è stato recuperato domenica mattina
Precipita e muore in un canalone, il suo cane lo raggiunge e lo veglia per tutta la notte. La tragedia si è consumata tra sabato e domenica all’Alpe Paglio a Casargo, dove Silvano Zandonà, 52 anni di Peschiera Borromeo, (abitava in via Monti) si trovava in gita con il suo amico a quattro zampe, un segugio di nome Yoko. L’uomo era partito da casa sabato mattina dicendo alla moglie che sarebbe tornato per l’ora di pranzo. Non vendendolo rincasare la donna, nel primo pomeriggio, ha iniziato a chiamarlo sul telefonino, ma Zandonà non ha mai risposto. Così ha allertato i carabinieri della stazione di Casargo che hanno avviato le ricerche con l’aiuto del Soccorso alpino.
Ricerche difficili
Inizialmente i soccorritori hanno cercato di rintracciare l’auto di Zandonà a Premana e nelle zone limitrofe, ma sembrava che del 52enne non ci fosse alcuna traccia. In serata, a causa del buio, le ricerche sono state sospese. Tuttavia uno dei volontari del Soccorso Alpino, di ritorno da una cena, ha avuto un’intuizione, si è recato sul piazzale di Paglio e ha notato la vettura. Così ieri mattina, domenica, sono scattate le ricerche che hanno visto impegnati una trentina di tecnici della Stazione di Valsassina - Valvarrone (Premana, Vervio e Barzio). Dopo circa un’ora i soccorritori hanno trovato Silvano Zandonà in un canalone, ormai privo di vita.
Non indossava ciaspole
Il 52enne non indossava ciaspole nè ramponi e con ogni probabilità è scivolato ed è quindi precipitato per 300 metri. Un volo che non gli ha lasciato scampo, quasi certamente è morto sul colpo. Ma il suo cane Yoko non si è dato per vinto: ha raggiunto il padrone e lo ha vegliato per tutta la notte. I soccorritori intervenuti lo hanno trovato accanto al corpo di Zandonà, con il muso appoggiato alla sua spalla. Una scena straziante anche per uomini avvezzi al peggio. Il corpo dello sfortunato escursionista è stato quindi recuperato con una barella portantina e portato a valle, mentre il cane è stato rifocillato. Yoko ha seguito le operazioni in silenzio camminando accanto alla barella. Poi il segugio è stato riconsegnato alla moglie di Zandonà e ai famigliari che nel frattempo avevano raggiunto l’Alpe di Paglio per seguire da vicino le operazioni di recupero della salma del l congiunto.