Ponte di Paderno, Rfi replica al consigliere Franco
Il consigliere regionale Paolo Franco ha accusato Rfi di non avere idea di come investire i 20 milioni "sbandierati" riguardo all'intervento sul Ponte di Paderno. Ecco cosa risponde la società.
Il consigliere regionale Paolo Franco ha accusato Rfi di non avere idea di come investire i 20 milioni "sbandierati" riguardo all'intervento sul Ponte di Paderno. Dopo le dichiarazioni forti è arrivata la risposta puntuale di Rfi che pubblichiamo integralmente.
Ponte di Paderno, Rfi replica al consigliere Franco
Gentile Direttore,
intendiamo fare alcune precisazioni in merito alle dichiarazioni del consigliere Franco, riprese dal vostro giornale, circa i lavori per il Ponte San Michele. Non è la prima volta che si sollevano dubbi e si diffondono false notizie sull’opera. È proprio per fare chiarezza e avviare un confronto serrato con gli Enti Locali che l’amministratore delegato di RFI e Commissario per il Ponte San Michele, Maurizio Gentile, ha incontrato i rappresentanti dei territori coinvolti a metà gennaio, rispondendo a tutte le domande degli amministratori e dei cittadini e garantendo il massimo impegno per raggiungere due obiettivi prioritari: la riapertura del traffico ciclopedonale entro marzo 2019 e di quello stradale entro fine anno.
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Ponte di Paderno, Rfi replica al consigliere Franco
Visto che però il consigliere preferisce basarsi – per sua ammissione – sui pregiudizi piuttosto che sui fatti, ci teniamo a elencarli nuovamente, in modo che anche i lettori possano informarsi in modo oggettivo e farsi un’idea degli sforzi e dell’impegno che Rete Ferroviaria Italiana sta mettendo in campo. Innanzitutto, le squadre tecniche sono al lavoro costantemente per tenere fede agli impegni presi con la cittadinanza, nella piena consapevolezza dei disagi che la chiusura del ponte ha creato.
Urgenti e improcrastinabili interventi di manutenzione straordinaria
La chiusura, com’è ormai noto, è stata decisa per urgenti e improcrastinabili interventi di manutenzione straordinaria, dopo che l’elaborazione, attraverso un modello di calcolo appositamente predisposto per il ponte, di una serie molto complessa di rilevi ha evidenziato come i coefficienti di sicurezza relativi a numerosi componenti del ponte fossero risultati oltre i parametri accettabili, e quindi senza una garanzia scientifica di tenuta nel tempo. Si precisa che mentre si elaborava il comportamento statico e dinamico del ponte, la sicurezza degli utenti non è stata mai messa a rischio, poiché i controlli sullo stato dell’opera, utili a disporre la immediata chiusura in presenza di fenomeni incipienti, hanno seguito le procedure adottate da RFI a livello nazionale per tutte le opere d’arte ferroviarie. Contestualmente è stato avviato l’iter di approvazione del progetto definitivo supportato dall’apposito tavolo tecnico coordinato da Regione Lombardia. Nello specifico il progetto ha ricevuto autorizzazione e parere favorevole dalle competenti Soprintendenze, dal Segretariato Regionale per la Lombardia del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalle Province e dai Comuni.
Gara da 17 milioni di euro
Mentre risulta in fase di ottenimento la deroga da parte di Regione Lombardia per la realizzazione delle piste di cantiere in zona Parco Adda. In attesa di tale autorizzazione, RFI sta comunque operando secondo altre modalità produttive, in modo da assicurare il proseguimento dei lavori.Circa la presunta mancanza dei verbali di gara sul proprio sito internet, RFI ricorda che tutti gli atti – come previsto dalle norme – vengono pubblicati sul sito dopo la stipula del contratto con l’azienda aggiudicataria. Al momento è in corso, dopo l’aggiudicazione provvisoria, la verifica di tutti i requisiti previsti dal bando di gara. Terminate le verifiche secondo i tempi previsti dalla legge, l’impresa rilascerà una cauzione e a valle sarà sottoscritto il contratto. La gara, lo ricordiamo, è stata bandita a novembre 2018 e si è chiusa a gennaio 2019, per un importo di oltre 17 milioni di euro, e ha riguardato l’affidamento dell’appalto integrato di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori.
La viabilità ciclopedonale riprenderà entro la fine di marzo 2019
Risulta aggiudicataria l’Associazione Temporanea di Imprese (ATI) formata dalla Luigi Notari Spa (Mandataria Costruttore), FADEP (Mandante Costruttore) e dall’ATI Seteco Ingegneria srl (Mandataria progettista) e Ing. Pier Giorgio Malerba (Mandante Progettista). Nel contempo sono state avviate sin dal mese di novembre 2018 i lavori propedeutici a quelli principali, oggetto dell’appalto, che prevedono il ripristino della viabilità ciclopedonale entro la fine di marzo 2019. Se qualcuno nutrisse ancora dubbi e non avesse la possibilità di recarsi sul ponte per controllare l’attività dei cantieri, potrà essere aggiornato sullo stato dei lavori andando sulla specifica pagina web attivata da RFI che mostra con aggiornamenti settimanali foto dei cantieri, cronoprogramma e avanzamento dell’opera.
Decreto “Genova”
Per quanto riguarda infine la nomina dell’AD di RFI a Commissario Straordinario prevista nel Decreto “Genova” per la gestione delle emergenze, lo stesso ha dichiarato pubblicamente che, vista la perfetta collaborazione con la Regione e tutti gli Enti Locali, tale nomina poteva anche non essere necessaria, perché la funzione di acceleratore delle procedure è stata risolta con la piena condivisione dell’urgenza della soluzione della criticità.