Lecco

Pime ancora in lutto: padre Angelo Consonni sconfitto dalle conseguenze del Covid

Soffriva da tempo di una patologia respiratoria, aggravatisi a causa del Covid che aveva contratto lo scorso gennaio. Nonostante fosse ormai libero dal virus, non era però mai riuscito a riprendersi dalle conseguenze che esso aveva lasciato sulla respirazione

Pime ancora in lutto: padre Angelo Consonni sconfitto dalle conseguenze del Covid
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Il Pime ancora in lutto. La Comunità religiosa perde un altro fratello, sconfitto dalle conseguenze del Covid. Ieri,  martedì 11 maggio 2021, verso le 11.15 è morto nella Casa di Rancio di Lecco padre  Angelo Consonni. Soffriva da tempo di una patologia respiratoria, aggravatisi a causa del Covid che aveva contratto lo scorso gennaio. Nonostante fosse ormai libero dal virus, non era però mai riuscito a riprendersi dalle conseguenze che esso aveva lasciato sulla respirazione. Aveva 82 anni.

Pime ancora in lutto: padre Angelo Consonni sconfitto dalle conseguenze del Covid

Solo poche settimane fa la comunità ha pianto la scomparsa di padre Alessandro Pezzotti. Anche lui, come padre Angelo aveva contratto il Coronavirus e si era negativizzato ma gli strascichi del Covid non gli avevano lasciato scampo.

Lunga la scia di lutti che il virus ha causato al Pime di Rancio:  la prima vittima è stata   padre Alfredo Di Landa, 93 anni, morto il 2 gennaio all’ospedale Manzoni di Lecco dove era stato ricoverato dopo essere stato trovato privo di sensi nella sede del Pime.    E ancora, da inizio anno sono scomparsi padre Bruno Mascarin, 91 anni, padre Mario Meda, 93 anni, padre Severino Crimella, 90 anni, padre Sandro Schiattarella, 95 anni,  lo scorso 14 gennaio padre Innocente Bentoglio, 97 anni e tre gironi più tardi padre Lino Zamperoni, 91 anni.

La vitta di padre Angelo

Padre Consonni nasce a Lazzate (oggi provincia di Monza e Brianza, diocesi di Milano) il 29 giugno 1938, figlio di Pietro e Rosa. Dal 5° anno delle scuole elementari e fino al liceo, frequenta i seminari della diocesi di Milano; a 21 anni, durante il Corso Propedeutico nel Seminario di Saronno decide di dedicarsi all’apostolato missionario, chiedendo al Card. Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano, di poter essere ammesso al PIME. Nell’ottobre del 1959 entra nell’anno di formazione a Villa Grugana, emette il giuramento il 29 marzo 1963 e l’anno seguente, il 14 marzo, viene ordinato presbitero dall’arcivescovo di Milano Giovanni Colombo, già suo rettore nel seminario diocesano. Dopo due anni in Italia, viene destinato alla missione dell’Amapá - Brasile, dove vi resterà quasi per 50 anni operando a Marituba, e in altre parrocchie della diocesi di Macapá (Porto Grande, Amapá,…); resta in Brasile anche quando due ictus, all’età di 51 anni, gli paralizzano la parte sinistra del corpo. Rientra in Italia nel 2012.

Nel 1989, il Superiore Regionale di allora descrive così al Superiore Generale lo stato di salute di P. Consonni: “il giorno 10 febbraio, al pomeriggio, fu trovato a letto in uno stato di semi-incoscienza. Portato all’ospedale in ambulanza, fu ricoverato nel Centro di Terapia Intensiva e apparve subito la paralisi del corpo al lato sinistro che si estendeva anche alla bocca e all’occhio destro. L’esame tomografico dava come risultato una emorragia cerebrale di 3,5cm di profondità, localizzata in mezzo al cervello. A tutt’oggi sono passati undici giorni: il problema maggiore ora è un’infezione polmonare, per via anche del fumo, e male stanno anche il fegato e l’intestino, a causa dei tanti attacchi di malaria e amebiasi avuti in passato. Padre Angelo comunque capisce e risponde, riesce anche a parlare. Tutta la gente di Marituba e dell’Amapá è stata toccata sul vivo, come si trattasse della malattia di un amico, del papà o comunque di un familiare. Incredibile l’affluenza alle chiese per pregare per la sua guarigione. A Macapá si è dovuto dare due volte al giorno il bollettino dello stato di salute, attraverso la Radio Nazionale”. Per altri 23 anni P. Consonni testimonierà Gesù nella sua terra, soltanto con il semplice “essere - come amava ripetere -, perché grazie alla malattia, ho capito che vale più del fare”.

La cerimonia funebre

Il funerale verrà celebrato a Rancio di Lecco,  domani giovedì 13 maggio, alle ore 9.30. "Non essendo possibile essere presenti alle esequie a causa dell’emergenza sanitaria, ci uniamo spiritualmente in preghiera con i confratelli della Comunità -  sottolinenano dal Pime - Terminato il funerale, il corpo proseguirà per Lazzate per la celebrazione di suffragio nel suo paese natale. Riposerà al Cimitero di Villa Grugana".

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