Piano di contenimento cormorani, solo 59 abbattimenti su 923 programmati

L'appello dell'assessore regionale Fabio Rolfi: "Un'esigenza molto sentita dai pescatori lombardi".

Piano di contenimento cormorani, solo 59 abbattimenti su 923 programmati
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E’ partito da circa due mesi il piano regionale di contenimento dei cormorani, una specie di uccello sempre più diffusa nelle nostre zone che costituisce un problema per le specie ittiche locali. Ma su 923 abbattimenti da effettuare in regione solo 59 animali sono stati abbattuti, tutti in provincia di Lecco.

Contenimento cormorani a rilento, l’appello di Rolfi

“Pur comprendendo le difficoltà legate allo scarso numero di agenti della Polizia Provinciale, unici abilitati ad attuare il piano, a causa degli effetti della sciagurata legge Delrio, ho scritto ai Presidenti di Provincia per chiedere una ulteriore sollecitazione affinché, nell’interesse dell’attività di pesca, si possa procedere secondo il cronoprogramma del piano di contenimento del cormorano”. Lo ha detto Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi che questa mattina ha scritto ai Presidenti delle Province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco e Varese in merito al piano di controllo selettivo del cormorano in Lombardia, approvato lo scorso settembre dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. L’intervento ha finalità dissuasive per ridurre la predazione su specie ittiche.

Nessun animale abbattuto a Bergamo, Brescia, Como  e Varese

“Gli abbattimenti sono iniziati il 17 novembre 2018 e si concluderanno il 15 marzo 2019 e riguardano le province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Varese per un totale di 923 esemplari, pari al 10 per cento dei cormorani conteggiati nella nostra Regione” ha aggiunto Rolfi. “Dopo due mesi dall’inizio del piano devo purtroppo riscontrare come i capi abbattuti siano solo 59, tutti in provincia di Lecco. Al momento le Province di Varese, Como, Bergamo e Brescia sono a quota zero. Si tratta di un intervento estremamente sentito e richiesto a gran voce dai pescatori lombardi. L’incremento del cormorano ha determinato la riduzione di una quota sempre più significativa negli stock ittici, con effetti dannosi sulle produzioni e sulle attività di pesca professionale e sportiva”.

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