Paese in vendita, il Pd non ci sta e chiede al sindaco di Esino un passo indietro
I dem coordinati da Andrea Nogara accusano: "Protagonismo mediatico senza coinvolgimento degli esinesi"
Domani Esino, paese in vendita dopo la presa di posizione del sindaco Pietro Pensa, avrà i riflettori di tutta la Lombardia (e non solo probabilmente) puntati grazie al convegno sullo spopolamento dei piccoli Comuni che si terrà al Pirellone e che vedrà la partecipazione del Governatore della Regione Attilio Fontana, del coordinatore nazionale Anci per i piccoli Comuni Massimo Castelli e del critico d’arte e opinionista Vittorio Sgarbi. Ma nel frattempo si allunga la lista di chi, come lo storico Valerio Ricciardelli, non nasconde di nutrire forti dubbi sulla bontà della iniziativa. Anche il circolo bellanese del Pd (che è territorialmente competente per la zona di Esino) ha deciso di manifestare le proprie perplessità.
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"Il Circolo del Partito Democratico, pur nella consapevolezza delle difficoltà a cui quotidianamente devono far fronte le piccole amministrazioni di montagna e nella condivisione di portare queste problematiche a conoscenza delle istituzioni e dei cittadini, non ritiene consona la modalità scelta dal Sindaco" si legge infatti in una nota del segretario dem lariano Andrea Nogara. Nota che pubblichiamo integralmente.
Paese in vendita, il Pd non ci sta
A ben guardare infatti, nonostante l’ubicazione montana del comune di Esino e i collegamenti non sempre agevoli con il fondovalle, la storia del borgo dimostra come già nel passato cittadini e amministrazioni abbiano operato per il bene della comunità con lungimiranza realizzando, per primi nel territorio provinciale, opere e servizi essenziali quali il depuratore e la piazzola per l’elisoccorso, e anche la storia recente conferma come gli esinesi abbiano saputo aprirsi alle opportunità e al cambiamento della tecnologia ospitando il raduno mondiale di Wikipedia. A questa vivacità culturale si aggiunge la solidità del tessuto produttivo, infatti Esino ospita numerose aziende metalmeccaniche riconosciute per la competenza e l’innovazione anche fuori dai confini locali.
Se a tutto questo si sommano, come si evince dalle dichiarazioni stampa del Sindaco, un bilancio in attivo e l’assenza di particolari criticità, non si comprendono le reali motivazioni che hanno indotto il primo cittadino a utilizzare una metodologia così provocatoria, tanto più senza che né la popolazione né il Consiglio comunale fossero stati preventivamente informati.
Protagonismo mediatico senza coinvolgimento degli esinesi
A parer nostro la Giunta avrebbe dovuto coinvolgere i cittadini tutti in quanto riteniamo che il Comune, specie in realtà come questa, debba essere un punto di incontro e di confronto nell’interesse esclusivo del paese e dei suoi abitanti, e non un luogo di un disattento protagonismo mediatico.
Nessuno nega gli ostacoli che gli amministratori affrontano nel quotidiano nella gestione di un piccolo paese montano con risorse limitate e vincoli finanziari, ma riteniamo che altre siano le via percorribili: strade che portano alla collaborazione tra enti di vario livello, all’unione di servizi con le realtà confinanti e a strategie di gestione e sviluppo condivise fra tutti i soggetti interessati, esempi seguiti da tempo con pragmatismo e capacità da vari comuni del nostro territorio.
Il Pd chiede un passo indietro a Pensa
Il Circolo PD invita dunque il Sindaco e la Giunta a rivedere le proprie posizioni, scegliendo una metodologia di lavoro partecipativa della popolazione, delle associazioni locali e delle istituzioni, l’unica che può portare a risultati apprezzabili e condivisi, mettendosi a disposizione per una collaborazione concreta e proficua, volta al bene della comunità tutta.