Omicidio Laura Ziliani: Mirto Milani e le sorelle Zani rinviati a giudizio
Omicidio volontario aggravato e soppressione di cadavere: queste le accuse
Omicidio volontario aggravato e soppressione di cadavere: queste le accuse di cui dovranno rispondere il calolziese Mirto Milani e le sorelle Silvia e Paola Zani. Nei confronti dei tre, accusati dell'omicidio di Laura Ziliani, ovvero la madre delle due giovani, è stato disposto oggi, lunedì 4 luglio 2022, nel corso dell'udienza preliminare che era iniziata la scorsa settimana, il rinvio a giudizio.
Omicidio Laura Ziliani: Mirto Milani e le sorelle Zani rinviati a giudizio
Come riportano i colleghi di primabrescia.it è stata celebrata stamattina l'udienza preliminare nel corso della quale il gup Gaia Sorrentino ha disposto il rinvio a giudizio per le figlie di Laura Ziliani, Paola e Silvia Zani per Mirto Milani 27 anni, fidanzato della figlia maggiore della donna uccisa (che però avrebbe detto ai magistrati di avere una relazione anche con l'altra ragazza).
Quest'ultimo è stato il primo a confessare il delitto. Secondo quanto emerso la scorsa settimana, nella prima parte dell'udienza preliminare le sua ammissioni sarebbero arrivare a seguito delle intercettazioni (finite poi nel fascicolo) delle conversazioni di Milani con il compagno di cella al quale avrebbe detto di aver scavato la fossa per nascondere il cadavere dell'ex vigilessa di Temù sparita di casa l'8 maggio 2021.
Le tappe della lunga inchiesta sulla morte di Laura Ziliani
Il corpo straziato in avanzato stato di decomposizione di Laura Ziliani venne ritrovato solo due mesi dopo, ad agosto dello scorso anno . I magistrati sono sempre stati convinti della responsabilità dei tre, ovvero del "triangolo diabolico".
Secondo l'impianto accusatorio Milani e le sorelle Zani avrebbero assassinato la donna per questioni economiche. I soldi: questo il movente che secondo i magistrati avrebbe spinto giovani a uccidere l'ex vigilessa. Una convinzione per altro condivisa dalla madre della vittima, la nonna delle due presunte assassine, che si è sempre detta persuasa che Laura Ziliani non fosse mai uscita volontariamente di casa come invece avevano raccontato le ragazze che avevano sostenuto che la donna era andata a fare una escursione. (La nonna delle due giovani rinviate a giudizio la scorsa settimana ha presentato richiesta di costituzione di parte civile).
Subito gli inquirenti avevano avuto sospetti e avevano sottoposto il trio ad intercettazioni telefoniche. Sin dal 26 maggio, data di inizio dell'attività di intercettazione, "dalle conversazioni è stato possibile ricostruire l'interesse dei tre alla ricostruzione della situazione patrimoniale della 55enne e la loro volontà di intraprendere quanto prima la locazione di alcuni appartamenti contattando i locatari della Ziliani per aumentare affitti, saldare arretrati e tentando di deviare i bonifici sul conto delle sorelle Zani".
Milani e le due figlie della vittima, sospettati da mesi, erano poi stati arrestati a settembre di quest'anno. Per lungo tempo si sono trincerati dietro un muro di silenzio. Poi, come detto, a poche settimane dalla conclusione delle indagini le confessioni, prima di Milani e poi delle due sorelle.
Processo a ottobre
Ora, nel corso del dibattimento che avrà inizio il 27 ottobre 2022 davanti alla prima sezione penale della corte d'Assise, i tre dovranno rispondere in concorso di omicidio volontario aggravato e soppressione di cadavere.