Omicidio Laura Ziliani: le due figlie e il calolziese Mirto Milani fanno scena muta davanti al Gip
I tre accusati dell'omicidio dell'ex vigilessa a Temù si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Silenzio. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia avvenuto nella mattinata di oggi, martedì 28 settembre 2021 e durato circa 40 minuti, i tre accusati dell'omicidio dell'ex vigilessa Laura Ziliani a Temù, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Omicidio Laura Ziliani: le due figlie e il calolziese Mirto Milani fanno scena muta davanti al Gip
Le due figlie Paola e Silvia Zani, come riportano i colleghi di primalavalcamonica.it non hanno infatti risposto alle domande del Gip Alessandra Sabatucci nel corso dell’interrogatorio nel carcere di Verziano alle 10.30. Nessuna risposta nemmeno dal calolziese Mirto Milani, fidanzato della figlia maggiore di Laura, che si trova a Canton Mombello.
I tre sono stati arrestati venerdì scorso con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Secondo il quadro accusatorio Laura Ziliani sarebbe stata prima narcotizzata con un potente sonnifero, ansiolitico e antidepressivo, il Bromazepan, e una volta stordita sarebbe stata soffocata.
I soldi: questo il movente che secondo i magistrati avrebbe spinti giovani a uccidere l'ex vigilessa. Una convinzione per altro condivisa dalla madre della vittima, la nonna delle due presunte assassine, che si è sempre detta persuasa che Laura Ziliani non fosse mai uscita volontariamente di casa.
Per il Giudice delle indagini preliminari che ha accolto la richiesta dei pibblici ministeri di far scattare le manette intorno ai polsi dei tre sospettati, gli accertamenti patrimoniali che sono stati compiuti nel corso delle indagini hanno dimostrato "precisi interessi di natura economica in capo ai protagonisti della vicenda".
Le due figlie della vittima e il lecchese Milani infatti, "avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell'amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare".
Ora cosa succede?
Dopo la scena muta di oggi la Procura di Brescia valuterà se tentare di ascoltare nuovamente le due sorelle e Milani. Intanto i tre rimangono in cella.