Le polemiche dopo la tragedia

Dopo l'omicidio di Calolzio polemica sulla desertificazione della stazione: ora si cerca un gestore per il bar

La locazione avrà durata di anni 6, rinnovabile per ulteriori 6 anni e l'offerta va presentata entro il 10 ottobre 2023.

Dopo l'omicidio di  Calolzio polemica sulla desertificazione della stazione: ora  si cerca un gestore per il bar
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Non solo un servizio ai viaggiatori, ma anche un presidio di "sicurezza" perché un luogo vivo è anche un luogo più vivibile, più controllato. Dopo l'orrore dell'omicidio di  Malcolm Mazou Darga, 23 anni, residente in città da poche settimane dopo il trasferimento a Calolzio da Airuno  avvenuto martedì pomeriggio in stazione a Calolziocorte (ieri è stato arrestato il presunto assassino, un 25enne italiano anche lui originario del Burkina), è tornata alla ribalta la questione della "desertificazione" dello scalo ferroviario resa ancora più acuta dalla chiusra del bar della stazione.

Calolzio: si cerca un gestore per il bar della stazione. Affitto 10mila euro l'anno

Ma su questo fronte sembra che qualcosa si stia muovendo. Proprio in questi giorni Federservizi (il gruppo che si occupa degli immobili delle Ferrovie dello Stato) ha pubblicato un bando per la ricerca di un gestore per il bar della stazione di Caslolzio.

10mila euro annui: questo il canone base d'affitto richiesto per la "Locazione di un locale libero di 106 mq situato nel fabbricato viaggiatori della stazione di Calolziocorte da adibire a caffè – ristorante e rivendita Tabacchi".

"Il criterio di selezione delle offerte è quello del prezzo più alto rispetto al prezzo base - si legge nel bando -  Pertanto, sarà considerato “miglior offerente” il soggetto che avrà offerto il prezzo più alto rispetto al “prezzo base”.

La locazione avrà durata di anni 6, rinnovabile per ulteriori 6 anni e l'offerta va presentata (per tutte le informazioni clicca qui) entro il 10 ottobre 2023.

Infuria la polemica dopo l'omicidio

Intanto continua la polemica dopo la dolorosa vicenda di sangue. Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Pescate Dante de Capitani. "Il tragico fatto alla stazione di Calolzio dimostra una volta di più che stiamo accogliendo anche i delinquenti e che le stazioni e le periferie sono ormai in mano a queste bande di extracomunitari che nel tempo sono cresciute a dismisura proprio per la smania solo italiana di voler accogliere tutti indistintamente - sottolinena il borgomastro - Sono vicino al sindaco Marco Ghezzi e all'assessore alla sicurezza Luca Caremi accusati ingiustamente di immobilismo quando invece hanno spostato il Comando di Polizia locale proprio in zona, hanno riempito di telecamere la stazione, di più cosa potevano fare? La sicurezza attualmente la deve garantire lo Stato non i comuni che sulla questione immigrazione non hanno nessuna voce in capitolo. Sono il Questore ed il Prefetto a dover agire, e invece la colpa ricade sempre sui sindaci ed è ora di finirla con questa storia. Per cambiare le cose diano a noi sindaci che conosciamo bene i nostri territori i poteri di cacciare sta gentaglia, di fare i fogli di via, e di ordinare i rimpatri, e poi vedrete che di questi ceffi non ne rimarrà uno".

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