"Nonna aiutami, ho avuto un incidente e ho bisogno di soldi". Ancora truffatori in azione
Due episodi identici in poche ore
"Nonna aiutami. Ho avuto un incidente e sono in ospedale. Ho bisogno di soldi”. Ennesimo tentativo di truffa ai danni degli anziani della Valle San Martino. A denunciarlo è ancora una volta l’assessore calolziese Cristina Valsecchi interpellata direttamente da almeno due persone nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 1° marzo, per segnalare quanto successo.
"Nonna aiutami, ho avuto un incidente e ho bisogno di soldi". Ancora truffatori in azione
A destare particolare preoccupazione il fatto che questa volta, a mettere in atto il tentativo di truffa telefonica, sarebbero stati dei giovanissimi o almeno così si presume: “Sono stata contattata da due persone entrambe anziane. Una donna di Sala e una signora di Carenno, quest’ultima 92 enne. - racconta l’assessore Valsecchi - Entrambe, sono state contattate telefonicamente nel pomeriggio di ieri da un ragazzino, o presunto tale, che le avrebbe invitate a preparare del denaro contante”.
In entrambi i casi le modalità della truffa sono risultate pressoché identiche con la voce del presunto nipote molto simile a quella di un bambino: il truffatore chiama fingendosi un nipote dell’anziano e raccontato di essere ricoverato in ospedale a Lecco a causa di un incidente cercando di “toccare le corde” dell’affetto dei nonni.
Due episodi identici in poche ore
“Il ragazzino - continua la Valsecchi - ha detto loro di essere il loro primo nipote e di necessitare denaro contante per effettuare delle punture senza le quali rischierebbe la vita. Al rifiuto delle due donne, le richieste si sono fatte più insistenti ma, mangiata la foglia, entrambe le signore hanno riagganciato la telefonata”.
Appurato di non avere realmente dei nipoti in difficoltà, entrambe le vittime hanno contattato i loro famigliari per raccontare l’accaduto e, dopo aver avvisato dell’episodio l’assessore, hanno provveduto a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine.
“Per fortuna nessuno è cascato nel tranello, almeno per il momento. La raccomandazione è sempre la stessa - conclude la Valsecchi - occorre prestare particolare attenzione a queste truffe telefoniche e diffidare di chiunque chieda soldi per telefono. In questi casi la cosa migliore da fare, oltre a non fornire denaro o informazioni, è quella di denunciare subito alle forze dell’ordine quanto accaduto”.
Esclusa al momento l’ipotesi di una “ragazzata” considerato anche e soprattutto il diffondersi rapidamente delle telefonate.
Luca de Cani