Lecco

Morto Umberto Antonello, a febbraio 2023 uccise la moglie

Una tragedia nella tragedia quella avvenuta oggi, mercoledì 19 giugno 2024, a Casa Abramo, comunità situata a Lecco, in via Montalbano, dove l'uomo stava scontando la sua condanna. 

Morto Umberto Antonello, a febbraio 2023 uccise la moglie
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E' morto questa mattina in circostanze tragiche Umberto Antonello, 88 anni, l'ex ferroviere condannato a 10 anni di reclusione per l'omicidio della moglie Antonietta Vacchelli. Una tragedia nella tragedia quella avvenuta oggi, mercoledì 19 giugno 2024, a Casa Abramo, comunità situata a Lecco, in via Montalbano, dove l'uomo stava scontando la sua condanna.

Morto Umberto Antonello, a febbraio 2023 uccise la moglie

L'omicidio era avvenuto notte tra il 5 e il 6 febbraio 2023 a Germanedo nei caseggiati di via dell'Eremo, "all'ombra" dell'ospedale Manzoni di Lecco, a poca distanza dal Centro Civico Pertini di Germanedo.

L'ex  ferroviere,  classe 1936, uccise la moglie Antonietta, sua coetanea, originaria di Cappella de' Picenardi, in provincia di Cremona. L’omicidio era avvenuto nella loro casa, al quarto piano della palazzina di via Dell’Eremo 26. Dopo Umberto Antonello aveva telefonato al figlio Stefano dicendo: "Chiama i carabinieri, ho ucciso la mamma".

Era stato proprio quest'ultimo, svegliato dal padre con la terribile telefonata intorno alle 4 di stamattina,  ad allertare i militari che erano giunti sul posto insieme ai sanitari. Ai medici non era rimasto che constatare il decesso della donna. La salma  era sul letto. Era stato il pensionato  ad adagiare il corpo senza vita della moglie sul loro letto dopo che l'aveva strangolata.

La donna, malata da tempo, lo aveva svegliato nel cuore della notte dicendo di non stare bene e lui, dopo averla accompagnata in bagno, l'aveva  uccisa. La vittima era inferma da diverso tempo e, dopo aver rifiutato il supporto di alcune badanti, aveva esplicitamente chiesto che fosse solo il marito ad accudirla.

Antonello era stato arrestato e trasferito nella casa circondariale di Pescarenico per poi essere trasferito nella comunità  educativa “Casa Abramo”, finalizzata all’accoglienza di uomini in situazione di disagio.

Quindi il processo e la condanna a 10 anni di reclusione. La Corte d’Assise, nel marzo di quest'anno, ha disposto  una pena inferiore a quella richiesta dalla Procura, che aveva invocato 14 anni di detenzione.

Una pena che stava scontando appunto a Casa Abramo dove oggi si è consumata la tragedia.

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