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Miniere dimesse: quasi 900mila euro per quelle a Valvarrone

Investimento per un patrimonio culturale e storico

Miniere dimesse: quasi 900mila euro per quelle a Valvarrone
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La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell'assessore all'Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, ha incrementato di 894.000 euro le risorse per la valorizzazione del patrimonio minerario lombardo dismesso. Beneficiaria è la Comunità montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera, ove ha sede il sito minerario Lentrèe-Valvarrone e Surlosasso-Bogia, che lo scorso 9 novembre ha ottenuto l'autorizzazione alla valorizzazione. Queste risorse integrano i contributi concessi fino a 3.518.433 euro. Così suddivisi: 2.1000.000 sul 2021 e 1.418.433 sul 2022. Per il 2022 ci sono a disposizione altri 2.000.000 di euro da destinare agli altri siti minerari che hanno presentato istanza di valorizzazione del patrimonio dismesso.

Miniere dimesse: quasi 900mila euro per quelle a Valvarrone

"Si tratta della conferma - dice l'assessore Cattaneo - dell'impegno che stiamo profondendo in ogni direzione, non appena intravvediamo la possibilità di disporre di altre risorse. In Lombardia, infatti, sono presenti diverse miniere dismesse, che rappresentano un patrimonio culturale e storico. Esse sono un'importante testimonianza che non può essere dimenticata. Da tempo perciò lavoriamo al loro riuso e alla valorizzazione, non solo come risorse minerarie ma anche turistiche".

 

I lavori

I lavori per il primo lotto a Lentrèe-Valvarrone e Surlosasso-Bogia prevedono diverse tipologie d'interventi per consentire la visita della miniera in sicurezza. Adeguamento del sentiero che collega il nucleo di Lentrée al sito minerario, in modo da consentire la fruizione anche a persone con disabilità motorie. Creazione di un nuovo sentiero di collegamento tra il punto di arrivo della funivia e il futuro ponte sospeso, che si svilupperà parallelamente alla teleferica esistente, adattato anche a fruitori con disabilità motorie. Riqualificazione completa della galleria mineraria, con distacco a mano di masse rocciose instabili, consolidamento, posa di sistemi di monitoraggio geotecnico, sistemazione dell'illuminazione e posa di parapetti e recinzioni. Riconversione del piazzale antistante ai cantieri dismessi, con la creazione di un'area di accoglienza e un punto di partenza per le visite, con biglietteria, locali spogliatoi e servizi igienici; oltre a impianti elettrici, igienici e termotecnici con pannelli solari. Da ultimo, messa in sicurezza dei fronti rocciosi soggetti a crolli mediante interventi di consolidamento; taglio della vegetazione pericolante, distacco a mano di masse rocciose instabili e posa di paramassi.

"Il progetto ora passerà alla fase esecutiva - conclude Cattaneo - per offrire una prospettiva di salvaguardia all'ambiente e di rilancio del territorio. Così da rendere fruibili questi luoghi a fini turistici, culturali, sociali ma anche per la ricerca scientifica. Tutto nel rispetto dell'ambiente"

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