Minacce e insulti ai dipendenti: domani inizia il processo Gilardoni
Tra i maggiori imputati l’ex manager dell’azienda mandellese, Maria Cristina Gilardoni, e il capo del personale Roberto Redaelli.
L’attesa è finita. Domani, giovedì 31 maggio, nel palazzo di Giustizia di corso Promessi Sposi, prenderà il via il processo per le presunte vessazioni alla Gilardoni Raggi X, che vede tra i maggiori imputati l’ex manager dell’azienda mandellese, Maria Cristina Gilardoni, e il capo del personale Roberto Redaelli.
Minacce e insulti ai dipendenti: domani inizia il processo Gilardoni
Prosegue così l’iter giudiziario sulla ditta mandellese di apparecchiature a raggi x, che negli ultimi anni è stata al centro di numerose polemiche a causa delle accuse da parte di dipendenti ed ex dipendenti, che denunciano di aver subito maltrattamenti e minacce.
Era gennaio del 2017 quando gli uomini della Squadra Mobile di Lecco, allora guidati dal commissario capo Marco Cadeddu, erano giunti alla conclusione delle indagini, con sei avvisi di garanzia spediti a professionisti legati ai vertici aziendali.
Sul banco degli imputati la "decana" e il manager
A rispondere delle accuse maggiori, saranno - domani - la «Nonna manager» e il suo braccio destro Redaelli: i capi d’imputazione riguardano i maltrattamenti e le lesioni, denunciate da 54 persone che nella ditta hanno lavorato nel corso degli anni. Il tutto supportato da intercettazioni ambientali e deposizioni. A processo andrà anche Andrea Ascani Orsini, socio di minoranza dell’azienda e direttore di produzione: a lui la Procura contesta di aver omesso sufficiente e adeguata formazione ai lavoratori in materia di salute e sicurezza.
Gli altri coinvolti
Coinvolto anche il consulente aziendale Alberto Comi, 53 anni, oltre ai due medici aziendali responsabili della sicurezza Stefano Marton , 53 anni e Maria Papagianni 45 anni.
Dall’altra parte ci saranno 29 di lavoratori, molti dei quali rappresentati dai sindacati che hanno deciso di costituirsi parte civile con l’avvocato Maria Grazia Corti.
Cambio al vertice
Un processo che arriva ad un anno e mezzo di distanza dai cambi ai vertici dell’azienda, avvenuti ad ottobre 2016, quando una sentenza del tribunale di Milano aveva azzerato il Consiglio d’Amministrazione della Gilardoni Raggi X mettendo a capo dell’impresa il figlio di Maria Cristina Gilardoni, Marco Taccani Gilardoni. Il manager ha sostituito la madre in questi mesi, tanto travagliati, nella gestione della ditta.
Azienda parte civile
Inoltre, nel mese di febbraio l’avvocato Benedetto Tusa, che rappresenta due dei 29 dipendenti che si sono costituiti parte civile, aveva deciso di chiamare a giudizio l’azienda quale responsabile civile per maltrattamenti e lesioni personali. Il giudice monocratico Nora Lisa Passoni aveva preso atto dell’istanza. Da notare che la Gilardoni Raggi X, si è costituita essa stessa parte civile contro gli imputati.
I danni
La citazione dell’azienda quale responsabile civile, comporterebbe la possibilità che nel caso di una sentenza di condanna degli imputati sia chiamata al risarcimento dei danni alle parti lese in sede civile. Nel frattempo però sarebbe essa stessa parte lesa nel processo penale.
Preso atto della richiesta dell’avvocato Tusa, il giudice Passoni aveva fissato l’udienza di apertura del processo per il 31 maggio davanti al giudice Martina Beggio, il nuovo magistrato giunto da poco a Palazzo di Giustizia.