Mediatore culturale di Merate sequestrato e picchiato da richiedenti asilo

La vittima è un 28enne operatore della cooperativa I Girasoli. Quattro persone sono finite in manette.

Mediatore culturale di Merate sequestrato e picchiato da richiedenti asilo
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Mediatore culturale di Merate sequestrato e picchiato da migranti. L'incredibile vicenda, come riporta il giornaledimonza.it, è avvenuta ieri a Carate Brianza  ed è sfociata nell'arresto di quettro persone.

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La rivolta dei migranti

Un gruppo dei 23 richiedenti asilo alloggiati da oltre un anno in via Viganò ha picchiato e sequestrato l’operatore della cooperativa I Girasoli che ha preso in gestione l’accoglienza dei giovani provenienti dall’Africa. La vittima è un pakistano di 28 anni residente a Merate. All’origine della violenta aggressione ci sarebbe il mancato pagamento del cosiddetto  pocket money del mese di dicembre, ovvero quei 2,50 euro che ogni giorno la cooperativa che li ospita tramite la Prefettura deve dare loro. È stato necessario l’intervento dei carabinieri, che sono arrivati per calmare gli accesi animi. Solo una volta giunti sul posto gli uomini dell’Arma, la situazione è rientrata nella normalità. Sono però scattati gli arresti per quattro richiedenti asilo, tre nigeriani e un cittadino del Gambia, finiti in carcere con l’accusa di sequestro di persona, lesioni e minacce aggravate in concorso.

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Mediatore culturale di Merate sequestrato e picchiato da richiedenti asilo

La situazione è degenerata prima di mezzogiorno.  I quattro richiedenti asilo hanno prima fatto la voce grossa con il mediatore della cooperativa il 28enne residente Merate. L’uomo è stato malmenato e poi rinchiuso in un bagno sotto la minaccia di consegnare loro la diaria corrisposta con il pocket money (77 euro e 50 centesimi mensili) per il mese di dicembre. L’operatore è stato poi trascinato a forza nel cortile dello stabile e aggredito nuovamente con un coltello da cucina. Il giovane operatore, che non è rimasto però ferito, è riuscito con il telefonino a chiedere aiuto ai responsabili della cooperativa che hanno poi chiesto l’intervento dei carabinieri.

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