Lunedì scatta lo sciopero nei comparti acqua, gas ed elettricità

La protesta, che ha carattere nazionale, interessa anche i territori della Brianza e del Lecchese. A comunicarlo è La Cisl Monza Brianza Lecco.

Lunedì scatta lo sciopero nei comparti acqua, gas ed elettricità
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Il 17 dicembre i lavoratori dei comparti elettrico, acqua e gas scioperano per otto ore. La protesta, che ha carattere nazionale, interessa anche i territori della Brianza e del Lecchese. A comunicarlo è la Cisl Monza Brianza Lecco

Lunedì scatta lo sciopero nei comparti acqua, gas ed elettricità

Tre le ragioni dell’astensione dal lavoro. La prima è per scongiurare gli effetti del Codice degli appalti. «Se la norma dovesse applicarsi – spiegano i responsabili di Femca Cisl e Flaei Cisl – molte società si trasformerebbero in un sol colpo in piccole e medie società appaltatrici che dequalificherebbero servizi essenziali per la comunità, senza poter fare quegli investimenti necessari per modernizzare le infrastrutture energetiche. I concessionari sarebbero sostanzialmente espropriati delle attività inerenti la concessione, divenendo delle mere stazioni appaltanti prive di ruoli operativi e gestionali, e si determinerebbe una polverizzazione a favore di terzi».

La Geotermia

Il secondo motivo è l’esclusione da parte del governo della geotermia come una dalle fonti energetiche rinnovabili meritevoli di incentivazione. «Una scelta assurda e scellerata – spiegano i sindacalisti -. Se attuata, porterà pesantissime conseguenze anche in questo settore che vede una occupazione di oltre 2000 addetti diretti e indiretti, in quanto la fine degli incentivi non renderà più economicamente sostenibili gli investimenti a causa dell’altissimo rischio di impresa».

Le aziende speciali

Infine, i lavoratori incroceranno le braccia per protestare contro il ritorno alla costituzione di aziende speciali o enti di diritto pubblico nel settore del servizio idrico. «Così facendo – concludono i sindacalisti – si rischia un blocco agli investimenti di circa 2,5 miliardi di euro oltre alla perdita del contributo Pil con il rischio per circa 70mila addetti nel settore e un forte aumento potenziale per la fiscalità generale. Riteniamo che lo sviluppo delle infrastrutture idriche nel nostro Paese non sia legato alla natura del soggetto gestore individuato, bensì all’organizzazione delle gestioni e il ricorso agli investimenti debba garantire la diminuzione della dispersione idrica che, nelle aree in cui non si sono costituite le società uniche di gestione del servizio, si attesta intorno al 60%. La frammentazione della Governance aumenta i rischi sopra indicati».

Lo sciopero, avrà svolgimento dall’inizio della giornata di lavoro fino al termine della stessa, e riguarderà ogni ciclo di turnazione.

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