Dalla parte dei nonni

Ludopatia: rubava per giocare, condannato il truffatore delle tabaccherie

Si giocava regolarmente tutta la pensione ai videopoker e per avere altri soldi  truffava alcune tabaccherie fuori regione

Ludopatia: rubava per giocare, condannato il truffatore delle tabaccherie
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La ludopatia è una dipendenza  dal gioco d’azzardo (non a caso  è nota anche come GAP - gioco d’azzardo patologico) che provoca problemi  psicologici e sociali. E’ un  fenomeno grave che, secondo  l’Osservatorio Nomisma sul gioco d’azzardo (dati del gennaio 2022), coinvolge circa il 25% degli over 65. Su questo fronte prosegue anche "Dalla parte dei nonni" l'iniziativa del Giornale di Lecco e dei  Carabinieri  del Comando Provinciale di  Lecco che hanno preparato  apposta per i nostri lettori utili suggerimenti  in ottica di prevenzione dei reati commessi ai danni degli anziani . Un ringraziamento speciale a Lario Dental che ci affianca in questa importante iniziativa di sensibilizzazione. Dopo l'approfondimento  legato ai reati informatici ,  quello su come comportarsi in casa quando bussano degli sconosciuti , quello sui raggiri ai danni degli anziani oggi affrontiamo proprio il tema della ludopatia.

Ludopatia

Esistono veri e propri fattori  di rischio in grado di scatenare  questa che, per gli psichiatri,  è una vera e propria  patologia. Tra essi rientrano le patologie neurodegenerative, i problemi economici  e l’isolamento sociale. La  ludopatia può avere conseguenze  negative sulla salute  fisica e mentale, sulle relazioni  familiari e sociali e sulla situazione finanziaria degli  anziani.

 Entrando nel dettaglio la  salute fisica e mentale viene compromessa a causa di stress, ansia, depressione, senso di colpa e perdita di  autostima. Il sonno, l’appetito  e la sessualità possono  risentire gravemente della  ludopatia; l’anziano che ne è colpito si sente privato di ogni motivazione per perseguire  i propri scopi di vita. La  patologia fa sì che la persona pensi solo al gioco e trascuri  le altre sfere della vita che  sono importanti per il suo  benessere e il suo sviluppo, sia a livello individuale che  relazionale.

 Chi soffre di ludopatia ha  la mente e il cuore occupati  solo dal gioco: il denaro  non ha più valore se non  come mezzo per alimentare  la dipendenza. Non è raro, dunque, che molti anziani proprio a causa del gioco si  rovinino dal punto di vista economico.

 Anche le relazioni famigliari tendono a rovinarsi a causa del gioco. La ludopatia, infatti, stimola le stesse aree  del cervello che ci fanno sentire  bene con gli altri. Ma chi  è dipendente dal gioco non riesce più a godere delle sue relazioni importanti (partner, familiari, amici) e finisce con il trascurarle.

 Questo può portare a una situazione di tristezza simile alla depressione. Non sono poi rare le situazioni in cui l’anziano perde le proprie relazioni per colpa dei suoi comportamenti (bugie,  inganni, sfruttamento degli altri) o perché, accecato dalle conseguenze della patologia,  le considera ormai  irrilevanti.

 In tutto questo, come possono  essere d’aiuto i militari  dell’Arma? Ebbene, i Carabinieri hanno  la possibilità di mettere in  atto diverse azioni di sensibilizzazione.

 Per esempio, possono informare e sensibilizzare gli anziani sui rischi e le conseguenze del gioco d’azzardo  patologico e sui modi per difendersi dalle truffe legate al gioco.

 Hanno facoltà di monitorare e controllare le attività di  gioco d’azzardo sul territorio segnalando eventuali irregolarità o abusi.

 Infine, possono promuovere iniziative di formazione digitale per gli anziani, al fine di ridurre il divario anagrafico e  favorire l’inclusione sociale.

 

 Alle slot anziano derubato del portafoglio

 

L’occasione fa l’uomo ladro. Un portafoglio lasciato incustodito sul tavolo è, infatti, diventato il ghiotto bottino per un ladruncolo entrato in azione nel Lecchese.

 È questo il riassunto della brutta avventura capitata nei giorni scorsi a Calolziocorte a un cittadino, V.A., 86 anni, che è rimasto vittima di un furto mentre giocava alle slot machine in un locale del paese.

 Nel portafoglio della vittima c’erano 340 euro, il residuo di ciò che gli  rimaneva della pensione mensile. L’anziano per avere le mani libere aveva appoggiato il portafoglio su un tavolino alle sue spalle. Assorto  nel gioco, non si era accorto della persona che, senza dare nell’occhio, si era dapprima  messa in tasca la refurtiva e poi dileguata con tutta calma sparendo nel nulla. «Inizialmente,  come sempre si fa in questi casi, abbiamo voluto  approfondire la questione,  per verificare la sussistenza del furto», hanno spiegato i Carabinieri. Un atto dovuto perché capita, talvolta, che chi è affetto da ludopatia simuli un reato, non tanto nei confronti delle Forze dell’ordine, ma per giustificarsi con i familiari. «Una volta accertata l’effettiva sussistenza dell’illecito, abbiamo iniziato le indagini». Per ora, però, del colpevole nessuna traccia.

 

 Rubava per giocare. Condannato il truffatore delle tabaccherie 

Si giocava regolarmente tutta la pensione ai videopoker e per avere altri soldi  truffava alcune tabaccherie fuori regione. L.B., 70 anni, residente a Civate, ogni mese spendeva centinaia di euro nella speranza di fare il «colpaccio» e sistemarsi senza pensieri per la vecchiaia. Quando, però, finivano i soldi, come fare per continuare a giocare? L’uomo, evidentemente affetto da ludopatia, per risolvere il problema aveva architettato un ingegnoso piano attuato lungo la Riviera romagnola: lontano da casa, dunque,  perché agire in paese o nei Comuni vicini sarebbe stato troppo rischioso.

 Il trucco era sempre lo stesso: l’anziano si presentava in una tabaccheria ben vestito e chiedeva di acquistare valori bollati affermando che avrebbe pagato con un assegno. Ottenuto quanto richiesto, se ne  andava facendo perdere le tracce, per poi rivendere a terze persone i valori bollati, intascando denaro contante pronto da... «reinvestire» alle slot. Per le sue vittime la sorpresa arrivava in banca dove veniva loro riferito dal cassiere che, senza ombra di dubbio, l’assegno era falso. Il truffatore è stato arrestato e processato. Condannato a 2 anni e 7 mesi di carcere, dovrà anche pagare un’ammenda di 2.300 euro.

 Chissà che questa lezione non gli abbia permesso di ravvedersi e di  guarire anche dal malsano vizio del gioco.

 

I consigli del maresciallo

1 - Confidare la propria dipendenza accettando di farsi aiutare.

2 - Rivolgersi, anche in anonimato, ai numeri verdi senza aver paura di essere giudicato.

3 - Avviare un percorso psicoterapeutico per superare la dipendenza da gioco rivolgendosi al SERT territoriale o, se non si hanno informazioni in merito, recandosi in un primo momento dal medico di famiglia.

4 - Cercare di limitare il più possibile l’elargizione di denaro.

5 - Organizzarsi un’attività ricreativa che possa sostituire il vizio del gioco.

6 - I parenti più prossimi e conviventi dovrebbero bloccare al ludopatico tutte le firme dei conti correnti, nonché nascondere, ricorrendo eventualmente a cassette di sicurezza, oro e preziosi di famiglia.

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