Cucina "antispreco"

Limitare gli sprechi alimentati, cosa si fa a Como-Lecco

Tra polpette, torte di pane, torte salate e verdure ripiene, cittadini lariani più attenti al recupero in cucina.

Limitare gli sprechi alimentati, cosa si fa a Como-Lecco
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La "ricetta" di Como-Lecco per limitare gli sprechi alimentari, un'enorme piaga sociale della nostra epoca da combattere ogni giorno, anche nel nostro piccolo.

Como-Lecco contro gli sprechi alimentari

Dalla frittata rognosa alle torte e gnocchi di pane, alle polpette: sono solo alcuni degli esempi lariani di “recupero del cibo” attraverso le ricette di tradizione. Una via maestra per ridurre gli sprechi con intelligenza ma, allo stesso tempo, con gusto. Lo rimarca Coldiretti Como Lecco in occasione della prima Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari caduta lo scorso martedì 29 settembre.

"Una tendenza virtuosa" del nostro territorio

Limitare gli sprechi alimentari è una tendenza virtuosa, sempre più consolidata anche nelle province di Como e Lecco” commentano Fortunato Trezzi ed Emanuele Bonfiglio, vertici rispettivamente di Coldiretti Como Lecco e dell’associazione agrituristica Terranostra per le due province.

Il lockdown ha portato con sé nuove consapevolezze

Sul territorio, infatti, un cittadino su due (54%) ha diminuito o annullato gli sprechi alimentari adottando strategie che vanno dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, fino alla spesa a chilometri zero dal campo alla tavola con prodotti più freschi che durano di più. Dati ribaditi anche dalla nuova indagine Coldiretti/Ixe’: “Non si fa mai abbastanza, questo è certo, ma leggiamo positivi sul piano della riduzione dello spreco alimentare: anche l’emergenza coronavirus, costringendo gli italiani nelle case, tra lockdown e smart working, ha fatto anche emergere una maggiore consapevolezza sul valore del cibo con più tempo in cucina, il ritorno del fai da te, la riscoperta del piatti con gli avanzi e la preparazione delle conserve”.

Non solo un problema etico

Il risparmio del cibo non è solo un problema etico ma che determina anche – precisa Coldiretti Como Lecco – effetti sul piano economico ed anche ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Lo spreco alimentare nelle case degli italiani ammonta comunque a circa 36 kg all’anno pro capite e cresce durante l’estate con l’aumento delle temperature che rendono più difficile la conservazione dei cibi. Tra gli alimenti più colpiti svettano infatti verdura e frutta fresca, seguite da pane fresco, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, salse e sughi.

La "ricetta" lariana

Ma sul territorio cresce anche l’abilità nel recupero, anche grazie alle ricette “antispreco” della tradizione rurale: dalle polpette di carne (diffusi dalla montagna alla pianura, fino a Milano dove sono noti come mondeghili) alle torte e gnocchi di pane, ma anche quiches, torte salate, zucchine e verdure ripiene, frittate, ratatouille e macedonia, solo per fare qualche esempio.

La cucina "antispreco"

Ma, dallo scambio di battute con i consumatori agli AgriMercati, si comprende che la cucina “antispreco” è una realtà consolidata e in crescita nelle abitudini dei cittadini: a casa, infatti, si adottano da tempo soluzioni multiple e diversificate per contenere lo spreco di cibo. La strategia più diffusa - conferma l’indagine Coldiretti/Ixè - (74%) è quella di una spesa più oculata acquistando solo quello che serve. Nel 38% dei casi invece si torna all’antica tradizione italiana e contadina di usare quello che avanza per il pasto successivo. In 1 caso su 4 (25%) si cerca di fare più attenzione alla scadenza dei prodotti oppure riducendo le quantità acquistate (24%) evitando così di riempire il carrello con cibo che non serve o che rischia di rovinarsi a forza di stare nel frigo o nella dispensa senza essere toccato. Esiste poi una quota del 7% che sceglie di donare in beneficienza i prodotti alimentari non consumati.

6,5 miliandi di euro gettati nell'immondizia

Nonostante la maggiore attenzione il problema resta però rilevante – conclude Coldiretti Como Lecco – con ogni famiglia italiana che getta nella spazzatura cibo per un valore di 4,91 euro la settimana per un totale di 6,5 miliardi, che sale notevolmente se si considera l’intera filiera dai campi alla ristorazione, con una riduzione peraltro del 25% dello spreco domestico rispetto all’anno precedente.

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