Lettera aperta di padre Cupini ai lecchesi

Alla Casa sul Pozzo il Crossing riprende il suo cammino il 4 ottobre

Lettera aperta di padre Cupini ai lecchesi
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L'amato religioso padre Cupini della Casa sul Pozzo ha scritto una lettera aperta a tutti i lecchesi.

Le parole di padre Cupini

Ecco il testo integrale della lettera di padre Angelo

Carissimi

Prima di tutto un augurio cordiale e pieno per questa stagione “nuova” che inizia alla casa con Crossing che riprende il suo cammino il 4 ottobre. Ho la percezione che entriamo in un anno impegnativo e interessante. Anche la Chiesa universale si impegna a mettere gli occhi sui giovani vivendo nel prossimo 2018 un sinodo dei Vescovi dedicato completamente a loro. Ci si mette insieme per maturare uno sguardo globale e non ripetitivo. Il secondo stimolo, invito, augurio è per quanti collaborano alla vita della Casa, specificamente  alla vita dei suoi giovani abitanti. L’augurio è che sia un anno di sguardo e parola collettiva, che anche noi, facendo compagnia alla vita dei giovani, diventiamo sempre più attenti e promotori di cammini solidali.

Il bilancio di settembre

In questo settembre ci sono stati eventi impegnativi e belli. Ne cito alcuni senza un ordine di immagine. Abbiamo iniziato il quarto itinerario promosso da noi e dall’associazione  L’Altra via sul tema delle pratiche nel costruire comunità. Nei primi due appuntamenti già realizzati, uno con  Massimo Campanini che ha fatto una sua confessione sul suo sguardo religioso di fronte alle tre religioni: ebraismo, cristianesimo e mondo musulmano e un secondo  con Gianfranco Schiavone sulla realtà dell’accoglienza a Trieste, abbiamo avuto stimoli e sguardi puntuali.

Seguiranno nell’ottobre e nel primo periodo di novembre tre grandi aree di osservazione: il carcere (il luogo del rischio di radicalizzazioni), le famiglie e i territori.

Le gioie

Una grande bella festa, carica di energia è stata la celebrazione del matrimonio di Fabio Sbarbaro e Anastasia Ilies. A Fabio, che mi è caro da 35 anni e alla sua compagna ho offerto una benedizione antica che dice: Possano le strade farsi incontro a te. - Possa il vento essere alle tue spalle. -
Possa il sole splendere caldo sul tuo viso. - Possa la pioggia cadere leggera sui tuoi campi. -
E, fino a quando non ci rincontreremo, possa Dio tenerti nel palmo della sua mano

I lutti

Anche in questo mese di settembre abbiamo attraversato lutti molto profondi. Dico quello di Paolo Cereda, amico di tanti, animatore di Libera e sostenitore di processi di lotta realizzando cose nella lotta alla mafia. Impegnato nel sociale, con una lunga esperienza in Africa e nelle Caritas per i progetti di sviluppo, ci ha lasciato improvvisamente nel pieno di una attività forte e sempre più dilatata sul territorio. Ho partecipato con i molti alle esequie nella parrocchia di san Giovanni (è venuto anche Luigi Ciotti che ha avvolto tutti in un’omelia appassionata).

Bruno Volpi, il patriarca fondatore delle esperienze di famiglie solidali dopo il periodo di volontario con sua moglie in Africa. A lui, con l’amico Edo, dedichiamo un ricordo nel Calendario del prossimo anno. Sono gli uomini che hanno generato nuovi sguardi di umanità. Dobbiamo custodire i loro gesti e parole come un viatico per i giorni.

Don Resinelli

Abbiamo condiviso alla casa con moltissimi amici i 90 anni di don Franco Resinelli. Abbiamo intrecciato ricordi e sguardi sull’oggi, abbiamo celebrato con lui e fatto festa insieme. E’ preziosa la traccia che quest’uomo ha lasciato e continua a lasciare.

Oggi, ultimo giorno di settembre, in piazza XX Settembre abbiamo offerto il nostro pane di Ezechiele realizzato da Il Ronco nella proposta dei Pani del Mediterraneo. Un momento di dialogo con la gente, di scambi di informazione e di degustazione di un pane saporito.

Il saluto a Scola

In questo mese abbiamo vissuto il congedo da Angelo Scola (salutandolo il 10 settembre nella concelebrazione vissuta a Malgrate mi ha detto: adesso potremo vederci un po’ più spesso) e all’accoglienza di Mario Delpini, come vescovo di Milano.

Ho ripensato ai tratti che uniscono la nostra esperienza con i vescovi di Milano e trovo lo stupore di quanto questi uomini ci hanno regalato in amicizia e guida. Siamo stati riscaldati dalla loro vicinanza sempre discreta.

I lavori

In settembre è terminato il lavoro di restauro delle finestre al quale  avevo accennato nel mese di agosto. Un lavoro fatto con una professionalità notevole sia nel metodo che nel tempo.

Ancora in questo settembre abbiamo lavorato alla redazione finale del Calendario del 2018 al quale abbiamo dato il titolo: Donne e Uomini camminano insieme. Lo presenteremo in questo ottobre.Roberto Rocchi è  rientrato verso la fine di settembre  nella comunità di Trieste dove è inserito dopo aver vissuto due mesi a Introzzo tra il lavoro del miele, la collaborazione delle Messe e le piccole accoglienze.

 

Un lavoro intenso è stato dedicato al tema di Crossing, sia per allargare la comprensione del progetto sia per affrontare il nuovo anno. Al termine dell’ottobre offrirò una panoramica.

I clarettiani

L’ultima notizia è legata alla vita della comunità clarettiana europea. Come sapete i circa 800 clarettiani che vivono in Europa stiamo riorganizzando la nostra presenza, missione e vita. Mi hanno inserito nella commissione coordinatrice. Quello che stiamo affrontando è la trasformazione di quattro organismi (Francia, Italia, Catalogna e Paesi Baschi) in uno, interrogarsi sul senso e sul come essere presenti oggi in Europa.  In questo ci sarà un intenso coinvolgimento dei laici con i quali stiamo vivendo da anni. Nei prossimi giorni dal 2 al 4 ottobre vivremo ancora un appuntamento, questa volta collettivo: una convivenza di circa sessanta clarettiani dei 4 organismi nella cittadina di Vic, dove siamo nati come istituto missionario.

Con questo ritorno alla casa natale e con la gioia dei 109 compagni che il 21 ottobre saranno proclamati Beati a Barcellona (l’avrete letto su MC ultimo), do un saluto cordiale.

 

 

 

 

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