Lecco violenta, risse tra baby gang. Zamperini: "Militari con il mitra" VIDEO
"Strade Sicure funziona benissimo con le forze armate. A Como ad esempio ci sono gli alpini. Una persona con un mitra in mano serve da deterrente..."
"Servono i militari con il mitra". Una presa di posizione dura, e non è la prima volta, quella espressa nella mattinata di oggi, martedì 9 luglio 2024, dal consigliere regionale di Lecco Giacomo Zamperini. L'esponente di Fratelli d'Italia ha partecipato questa mattina alla trasmissione Morning news 2024 in onda su Canale 5 per invocare soluzioni contro la Lecco violenta, ovvero contro il ripetersi di episodi che stanno destando non poco allarme tra residenti e amministratori. Stiamo parlando delle ripetute risse tra giovanissimi avvenute nelle ultime settimane in centro Lecco.
Lecco violenta, risse tra ragazzini in centro. Zamperini: "Militari con il mitra"
Episodi che spesso sono stati immortalati con telefoni cellulari.
Le immagini che vi proponiamo, e che abbiamo intenzionalmente oscurato, sia per la violenza delle scene, sia per la giovanissima età dei coinvolti, testimoniano l'escalation di violenza in centro. La zona è sempre la stessa, la parte alta di via Cavour, a pochi passi da piazza Diaz, dal municipio di Lecco e dalla stazione ferroviaria.
Nei video (che nelle versioni integrali realizzate dai residenti hanno fatto il giro di telefonino in telefonino) si vedono gruppi di giovanissimi venire alle mani in maniera cruenta. In un caso addirittura si tratta di un gruppo di sole ragazzine. Il branco di giovanissime si accanisce contro una coetanea. La teenager viene circondata, insultata, spintonata, aggredita. In altri casi i gruppi sono composti sia da maschi che da femmine, ma la storia cambia di ben poco: la vittima di turno, che a volte può essere anche carnefice, le prende di santa ragione. E il tutto sotto gli occhi esasperati dei residenti o dei passanti, con una colonna sonora fatta di parolacce e urla.
Una situazione allarmante che, lo ricordiamo, ha spinto 81 sindaci della provincia di Lecco a scrivere una lettera al prefetto Sergio Pomponio per chiedere "un maggiore, continuativo e programmato presidio del territorio. Siamo per scelta e per comprovata giurisprudenza, responsabili della sicurezza dei nostri cittadini, della loro salute e del loro benessere. Siamo il più importante baluardo democratico della nostra repubblica: eletti direttamente dai cittadini e sempre vicino ad essi, nel bene e nel male. Chiediamo perciò maggior rispetto, coinvolgimento, ascolto e accoglimento delle richieste".
Zamperini collegato dalla zona delle risse
E oggi Zamperini, insieme a Marco Caterisano e a un commerciante del centro è tornato alla carica in diretta tv. "La gente è esasperata e non dobbiamo assolutamente confondere il disagio giovanile con la criminalità - ha detto il consigliere regionale collegato da Lecco, esattamente da via Cavour - Qui non stiamo parlando di ragazzi annoiati che si prendono qualche libertà di troppo, ma di criminali, spesso di origine straniera che hanno una strafottenza dovuta dal senso di impunità. Lo Stato non può far finta di non vedere. Il Comune di Lecco sta dormendo, la situazione è nota, ma con il tempo ci si è voltati dall'altra parte. Noi chiediamo un presidio fisso delle forze dell'ordine. Abbiamo visto che in altre città della Lombardia funziona. I blitz non servono a nulla (ricordiamo che tra maggio e giugno la Questura di Lecco ha organizzato otto servizi straordinari in via Volta, via Cavour, piazza Diaz, piazza della Stazione e anche all’interno della stessa stazione ferroviaria identificando oltre 400 persone e procedendo a 4 espulsioni) serve proprio la presenza costante, in alcuni orari, delle Forze dell'ordine".
Strade sicure
"Se questo non dovesse bastare io sono in contatto con il sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti che ha la delega per la missione Strade Sicure che funziona benissimo con le forze armate. A Como ad esempio ci sono gli alpini. Una persona con un mitra in mano serve da deterrente... prima di fare risse o qualche stupidaggine uno ci pensa tre volte. Non possiamo sottovalutare il problema delle bande criminali giovanili. Le persone vivono sequestrate in casa e nei loro negozi, è ora di dire basta".