Incredibile

Lecchese viola la zona rossa per comprare la bresaola, multato. "Ma in Valchiavenna è più buona..."

L'assurda giustificazione dell'uomo, ovviamente, non gli è servita a evitare la sanzione

Lecchese viola la zona rossa per comprare la bresaola, multato. "Ma in Valchiavenna è più buona..."
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Lecchese viola la zona rossa per comprare la bresaola in un negozio di Prata Camportaccio, in provincia di Sondrio,  "perché più buona e conveniente". Così ha rimediato una multa.

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Lecchese viola la zona rossa per comprare la bresaola, multato. "In Valchiavenna è più buona..."

Fine settimana con le nuove disposizioni del Dpcm, più stringenti per la Lombardia inserita tra le Zone rosse. Tra le varie disposizioni vige l’obbligo di non abbandonare il proprio Comune di residenza in qualsiasi orario fatte salve le necessità di spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute.  Come riportano i colleghi di primalavaltellina.it in questo quadro di criticità un uomo del Lecchese, nel pomeriggio di sabato 7 novembre 2020, ha pensato bene che tra i motivi potesse rientrare anche l’acquisto di bresaola in un negozio di Prata Camportaccio perché più buona e conveniente. Non l’hanno pensata così i Carabinieri. Una pattuglia dell’Arma in servizio per verificare il rispetto della normativa anti-covid ha sanzionato l’uomo con una multa salata, 533 euro, i “famosi” 400 euro più un aggravio di un terzo per aver commesso il fatto utilizzando l’auto.

Le raccomandazioni dei Carabinieri

“L’uomo ha mostrato di non aver capito che l’attuale situazione straordinaria richiede il contribuito straordinario da parte di tutti e che anche il semplice uscire di casa comporta, ad esempio, toccare le maniglie delle porte, incrociare persone sul pianerottolo, in strada o in garage e che queste sono tutte, potenzialmente, occasioni di contagio: infatti alla notifica della sanzione ha manifestato la volontà di presentare ricorso – spiegano i Carabinieri della Compagnia di Chiavenna – In questi momenti particolari, l’attività di pattugliamento dei Carabinieri non ha finalità repressive ma di generale supporto alla popolazione che si concretizza anche attraverso il controllo di quei comportamenti che minano l’efficacia degli sforzi sostenuti da tutti i cittadini per fronteggiare e contenere l’emergenza sanitaria”.

 

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