Le piste ciclabili aumentano in tutta la Regione ma Lecco resta fanalino di coda

A Lecco l'incremento tra il 2011 e il 2016 è stato del 16.7% ma il nostro capoluogo di provincia veste la maglia nera per quantità e lunghezza di piste ciclabili.

Le piste ciclabili aumentano in tutta la Regione ma Lecco resta fanalino di coda

Le piste ciclabili aumentano in tutta la Regione ma Lecco resta fanalino di coda. Gli ultimi dati rilevati dal Centro Studi Continental mostrano aumenti a doppia cifra in tutti i capoluoghi di provincia lombardi. A Lecco l’incremento tra il 2011 e il 2016 è stato del 16.7% ma il nostro capoluogo di provincia veste la maglia nera per quantità e lunghezza di piste ciclabili. 6 m nel 2011 e solo un km in più cinque anni dopo.

I dati lombardi sulle piste ciclabili

Milano spicca nettamente: il capoluogo lombardo è quello con le piste ciclabili più lunghe (215 km nel 2016, con un aumento del 64,1% rispetto al 2011). Segue Brescia (135,3 km nel 2016, con un aumento del 12,8% rispetto al 2011), poi Mantova (104,1 km nel 2016, +10,5% sul 2011), Cremona (65,4 km nel 2016, +23,4% sul 2011) e Bergamo (47,4 km nel 2016, +40,2% sul 2011).

 

Incremento delle piste ciclabili del 14% a Lodi seguito da Pavia (37 km nel 2016, +25,4% sul 2011). Poi troviamo appunto Monza con i suoi 23 km di piste ciclabili nel 2016, dato rimasto invariato rispetto al 2011.

Chiudono Sondrio con 17 km nel 2016, +13,3% sul 2011, Varese (10,9 km nel 2016, +14,7% sul 2011), Como (8,3 km nel 2016, +3,8% sul 2011) e Lecco ultima in classifica con  i suoi 7 km nel 2016, +16,7% sul 2011, quando i km percorribili in bici erano solo 6.

I dati nazionali

In Italia dal 2011 al 2016 la lunghezza delle piste ciclabili nei comuni capoluogo di provincia è passata da 3.592,2 km a 4.370,1 km, con un aumento del 21,7%. Le regioni in cui ci sono più piste ciclabili sono Emilia Romagna (1.285,8 km), Lombardia (707,6 km) e Veneto (538,9 km). Le regioni in cui le piste ciclabili sono cresciute di più tra il 2011 e il 2016 sono la Sardegna (+301,5%), la Sicilia (+91%) e la Basilicata (+73,1%).