"Le donne portano vita, non morte": ancora polemica sul calendario Fiocchi Munizioni
Lettera aperta della consigliera di parità firmata anche da volontarie e sindacaliste: "Particolarmente grave ci appare l’uso del corpo femminile per valorizzare armi, soprattutto alla luce di anni di lotte che ci hanno impegnato per realizzare l’emancipazione femminile e per contrastare la mercificazione del corpo della donna per veicolare messaggi pubblicitari"
Non si spegne la polemica intorno al tradizionale calendario Fiocchi Munizioni di Lecco che quest'anno raffigura figure femminili ritratte con le munizioni per armi prodotte in azienda, che opportunamente “rivisitate” e indossate da donne, diventano oggetti utilizzati nella vita quotidiana: bicchieri, scacchi, ma anche strumenti tipicamente femminili come rossetti, collane e specchietti. Le modelle, tutte dipendenti dell'azienda, sono quindi immortalate in pose sensuali mentre mostrano le pallottole: una cosa che ha scatenato una ridda di commenti in rete e non solo visto che nei giorni scorsi a criticare duramente l'iniziativa è stata anche Rifondazione Comunista Lecco.
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Ancora polemica sul calendario calendario Fiocchi Munizioni
Duri gli attacchi contro la scelta di esporre e mercificare il corpo femminile accostandolo alle munizioni. Ancor più dure le critiche all'almanacco che è stato distribuito poche settimane dopo la scomparsa di una delle lavoratici della Fiocchi, morta investita da un camion davanti ai cancelli dell’azienda. Proprio a lei, Elsa Lanzilli, il presidente della società Stefano Fiocchi ha dedicato il calendario… Tutte argomentazioni che sono state illustrate in una lettera aperta firmata da Adriana Ventura, consigliera di Parità della Provincia di Lecco e non solo.
La lettera aperta
Ecco la la lettera aperta che pubblichiamo integralmente
Riteniamo assolutamente scorretto stabilire analogie tra strumenti di guerra e oggetti di trucco o di gioco o di uso comune; le armi non sono parte della vita quotidiana, ma strumenti di morte e guerra.
Particolarmente grave ci appare l’uso del corpo femminile per valorizzare armi, soprattutto alla luce di anni di lotte che ci hanno impegnato per realizzare l’emancipazione femminile e per contrastare la mercificazione del corpo della donna per veicolare messaggi pubblicitari.
Riteniamo insultante questo utilizzo dell’immagine delle donne, fonte di vita e non di morte, proprio nel 2019, anno in cui è stato attribuito il premio Nobel per la pace a Claudia Murad, donna vittima di stupro, anche questa forma di violenza usata come arma nei paesi in cui c’è la guerra.
Riteniamo che per ricordare degnamente i caduti sul lavoro (nella fattispecie si tratta di una donna), appare più significativa un’azione concreta, finalizzata ad investire risorse ed energie per migliorare la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ci addolora inoltre che proprio delle donne, colleghe di colei che si vuole ricordare, abbiano prestato il proprio volto e il proprio corpo ad una operazione omologa alle tante, che quotidianamente vengono realizzate e tese, non ad esaltare la bellezza femminile, ma a consolidarne la mercificazione sessista in atto.
Riteniamo di esprimere ai famigliari della vittima cordoglio e solidarietà.
Riteniamo di suggerire agli autori del calendario di “dedicare “ uno spazio o locale dell’azienda alle donne vittime di infortunio mortale sul lavoro. Crediamo questo sia un modo, opportuno e permanente nel tempo, per ricordare chi di lavoro muore.
Adriana Ventura, consigl.di parità della prov. di Lecco
Lucia Codurelli Presidente “ Fondo Zanetti” Lecco
Olimpia Schiavone componente “ Fondo Zanetti” Lecco
Ferrari Gabriella responsabile Coordinamento Femminile Cisl Monza Brianza-Lecco
Francesca Seghezzi Coordinamento Femminile CGIL Lecco
Dina Vergottini componente SPI CGIL Lecco
Salvatore Monteduro Segretario Generale UIL Como -Lecco
Stella Borghini presidente UDI sede di Lecco
Lella Vitali presidente Telefono Donna Lecco