Laura Ziliani uccisa per soldi. La madre della vittima: "Non è mai uscita di casa. Figlie e fidanzato troppo attaccati al denaro"
La nonna delle due giovani che sono state arrestate insieme al calolziese Mirto Milani è convita che l'ex vigilessa non sia mai andata nel bosco
Laura Ziliani è stata uccisa per soldi. Come riportano i colleghi di primabrescia.it è quanto emerge dalle indagini svolte per fare luce sulla morte della 55enne di Temù, ex vigilessa e impiegata presso il Comune di Roncadelle, la cui scomparsa era stata denunciata a maggio, mentre il corpo era stato ritrovato tre mesi dopo a Temù. Secondo la Procura della Repubblica è stata uccisa da due delle figlie, Silvia e Paola Zani (la maggiore e la minore), e dal fidanzato della più grande, il calolziese Mirto Milani.
micidio Laura Ziliani: è stata uccisa per soldi
Il movente sembra emergere in modo chiaro dalle intercettazioni e dalle testimonianze dei parenti della vittima, che hanno infatti contribuito ad accertare "il chiaro interesse di tutti e tre gli indagati a sostituirsi a Laura Ziliani nell'amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici", si legge nell'ordinanza con cui l'autorità giudiziaria ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere per le figlie e il fidanzato della maggiore con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Le indagini patrimoniali documentano che Laura Ziliani era comproprietaria con le figlie di numerosi fabbricati e terreni, la cui locazione garantiva alla donna un reddito mensile elevato. Sin dal 26 maggio, data di inizio dell'attività di intercettazione, "dalle conversazioni è stato possibile ricostruire l'interesse dei tre alla ricostruzione della situazione patrimoniale della 55enne e la loro volontà di intraprendere quanto prima la locazione di alcuni appartamenti contattando i locatari della Ziliani per aumentare affitti, saldare arretrati e tentando di deviare i bonifici sul conto delle sorelle Zani" . Il tutto con l'aiuto della madre di Mirto Milani che subito dopo la scomparsa dell'ex vigilessa "si era trasferita a Temù per pulire gli appartamenti, apportare migliorie, riparare i guasti, di fatto gestendo le locazioni per i turisti": inoltre dalla conversazioni è emerso come "incitava, stimolava e spingeva il figlio e le ragazze a verificare la reale situazione economica della scomparsa".