L'attività delle Fiamme Gialle durante l'emergenza Covid
Non solo militari in strada e sequestri di mascherine irregolari, ma anche contrasti dell’infiltrazione della Criminalità Organizzata nel tessuto economico
A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il la Guardia di Finanza lecchese ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi a danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche,reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più ingenerale, violazioni al Codice degli appalti.
L'attività delle Fiamme Gialle durante l'emergenza Covid
Circa 1.020 i controlli svolti dalla Guardia di Finanza a partire dallo scorso mese di marzo per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia da COVID-19: 9 i soggetti, a vario titolo, denunciati per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza. Con riguardo al contrasto all’infiltrazione della Criminalità Organizzata nel tessuto economico del paese, nei primi cinque mesi del 2020 sono stati svolti accertamenti patrimoniali nei confronti di 2 persone. Incessantemente è continuata la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale, attraverso l’esecuzione di 634 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferite alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, nel medesimo arco temporale, le attività sono state svolte, in linea con l’evoluzione del contesto esterno, riservando prioritaria attenzione alle condotte più marcatamente illegali e fraudolente .L’impegno profuso in tale comparto operativo, si è, in particolare, concretizzato con la proposte di sequestro di beni per un valore di 45.000 euro a seguito di 01 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio.
Le indagini sulle mascherine irregolari
La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine. Nei primi mesi del 2020, per i reati di contraffazione e frode in commercio nonché per violazioni alle norme in tema di sicurezza prodotti, sono stati denunciati 3 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione,constatate sanzioni amministrative in 4 casi e sottoposti a sequestro oltre 56.320 di mascherine e dispositivi di protezione individuale.
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Sono state sviluppate, poi, attività a contrasto di pratiche anticoncorrenziali e di manovre speculative commesse approfittando dell’aumento della richiesta di taluni beni. In questo ambito, sono stati approfonditi elementi sintomatici di condotte distorsive della corretta dinamica di formazione dei prezzi, con indagini finalizzate a risalire sistematicamente la filiera commerciale, fino alle strutture e ai soggetti del processo produttivo/distributivo dai quali hanno tratto origine le speculazioni.
10 militari impegnati ogni giorno nei controlli covid
Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologia da COVID-19, che ha interessato l’intero territorio nazionale, la Guardia di Finanza, inseime alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, attraverso l’impiego giornaliero di circa 10 militari