Continua il viaggio del Giornale di Lecco alla scoperta della… Lecco di una volta. Questa settimana il tema sviscerato, tra i volti e i luoghi del passato, è stato qeullo delle osterie. Come non parlare del “record” di Laorca, dove se ne contavano addirittura 20?
Laorca e non solo
Se il corso del Gerenzone segnava la costellazione di osterie della parte alta della città, erano le piazze principali, invece, a scandire il proliferare di trattorie e luoghi conviviali del centro cittadino. Non propriamente loro, per la verità. Erano più che altro i vicoletti che facevano da cintura alle due piazze (Cermenati e XX Settembre) a ospitare i luoghi più caratteristici, quelli entrati a viva forza nel parlato, nel sentire e nella tradizione feriale e festiva dei lecchesi di ogni ceto sociale.
Un viaggio tra le foto
Una viaggio scandito anche da foto storiche. Come questa in bianco e nero. Una immagine ha la fortuna di immortalare i tre giganti della ristorazione lecchese anni ‘60. Da sinistra, Domenico Canziani (che rinnovò i locali del bar Centrale), Orestino Curti (gli arrosti e bolliti al Pontile), e Luigi Motta (la prelibata gastronomia di via Roma)
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