Oggiono - Civate

La voce di Vasco per lo straziante addio ad Alessandro Colombo, morto improvvisamente a 43 anni

"Rimaniamo tutti colpiti e sconvolti quando la morte arriva improvvisa, come un ladro di notte"

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"La voglio in faccia la verità, e se sarà dura la chiamerò sfortuna. Maledetta sfortuna"Parafrasando le parole del titolo della canzone di Vasco Rossi, scelta per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio, hanno gridato il loro dolore alla luna le tantissime persone che oggi, giovedì 1 settembre 2022, si sono radunate nella parrocchiale  a Oggiono per dire addio ad Alessandro Colombo,  originario di Oggiono, morto  improvvisamente a 43 anni nella notte tra lunedì 29  e martedì 30 agosto 2022.

La voce di Vasco per lo straziante addio ad Alessandro Colombo

Radunati sul grande sagrato della chiesa di Santa Eufemia gli amici di Oggiono e quelli di Civate si sono stretti a Barbara, a mamma Giusy, molto conosciuta per aver gestito la bocciofila di via Primo Maggio, alla sorella Milena e ai nipoti. Volti rigati dal pianto ed espressioni  attonite che lasciavano trasparire l'incapacità di comprendere una dipartita tanto prematura quanto assurda e improvvisa.

Colombo, grande appassionato di calcio (aveva giocato sia a Oggiono che a Valmadrera come portiere), si è sentito male d'improvviso nella sua abitazione di Civate dove viveva con l'amata compagna Barbara e a nulla sono valsi i tentativi di strapparlo alla morte dei medici dell'ospedale Manzoni di Lecco. "Arresto Cardio circolatorio fulminante...era sano era grande e forte e aveva 43 anni" ha scritto la sua Barbara in rete.

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"La morte arriva improvvisa come un ladro di notte"

E il sentimento di incredulità, di privazione, quasi di ingiustizia è emerso anche dalle parole pronunciate dal sacerdote durante l'omelia. "Rimaniamo tutti colpiti e sconvolti quando la morte arriva improvvisa, come un ladro di notte - così lo ha ricordato il parroco di Oggiono, don Maurizio Mottadelli,  - Quando la vita di un amico giovane viene tolta è come se venisse strappato qualcosa di prezioso a noi. Vorremmo che venisse vissuta con amore, dedizione agli altri imparando anche a superare le fatiche della vita. Il racconto della morte di Gesù in croce, con le persone che non lo hanno abbandonato così come le persone che oggi sono qui per salutarlo. Ci si ritrova ai piedi della croce e ci si accorge che Gesù che sta morendo è preoccupato più per chi resta, anche la messa di oggi dove sono stati scelti canti dedicati a Maria vuole sottolineare questo aspetto"

"Alessandro continua a vivere"

"Il Signore ci dice che quella croce non è stata l'ultima tappa della sua esistenza, quindi noi crediamo che Cristo vince anche la morte di Alessandro: anche lui entra in una dimensione di vita e non di morte - ha chiosato il sacerdote -  Alessandro continua a vivere".

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