La vicenda Spreafico torna in Prefettura
Non erano presenti i rappresentanti di Si Cobas
La vicenda Spreafico torna in prefettura. Dopo le manifestazioni di protesta organizzate da Si Cobas nei reparti della lavorazione della frutta nell’azienda di Dolzago (per cui la Filcams Cgil Lecco ha aperto uno stato di agitazione), le parti datoriali e sindacali si sono ritrovate per un confronto. Nella mattinata di giovedì 17 settembre, alle 10, negli uffici di corso Promessi sposi si è tenuto l’incontro tra i rappresentanti di Spreafico, quelli di Cooperativa Spazio Lavoro, Pull Log Srl, e i sindacalisti di Filcams, ovvero Barbara Cortinovis e Rino Maisto. Lunedì intanto si era svolto un tavolo tecnico sindacale, nella sede di Confcommercio, in cui erano state messe le basi per l’accordo che sarà siglato nei prossimi giorni.
La vicenda Spreafico torna in Prefettura
“Oggi abbiamo accelerato l’iter per raggiungere al più presto questi obiettivi – spiega Cortinovis, segretario generale della Filcams Cgil Lecco –, così lavoratrici e lavoratori si vedranno riconoscere le parti economiche già nelle prossime buste paga”. In primis il riconoscimento del pagamento della malattia, ma anche il riconoscimento degli scatti di anzianità e dell’inquadramento professionale, l’erogazione nei tempi corretti di tredicesima e quattordicesima e l’organizzazione del lavoro. Inoltre è stato avviato un tavolo di confronto per raggiungere un premio di produttività.
Non erano presenti i rappresentanti di Si Cobas. “È un fatto gravissimo perché sono stati parte in causa durante le ultime proteste, sono stati convocati e non si sono presentati – tuona Cortinovis –. Il clima in questo momento deve essere disteso per poter raggiungere gli obiettivi preffisati con lavoratrici e lavoratori. In prefettura siamo riusciti a ottenere un impegno per siglare un accordo in tempi brevissimi a favore delle richieste dei dipendenti delle società presenti in appalto. A questo punto non è più accettabile che le rivendicazioni di natura contrattuale vengano strumentalizzate da alcune organizzazioni sindacali autonome per raggiungere altri obiettivi da cui ci noi dissociamo. Il sindacato deve guardare alla collettività, ai diritti e alla dignità di ogni lavoratrice e lavoratore”.