La Nostra Famiglia: lunedì incontro sul contratto
I sindacati: "Se in questi anni l’associazione è giustamente considerata un’eccellenza della cura, ricerca e riabilitazione a livello internazionale è grazie alle lavoratrici e ai lavoratori"
Lunedì 27 luglio si terrà un altro incontro tra i rappresentanti sindacali e quelli dell’associazione La Nostra Famiglia. Si discuterà dell’applicazione del contratto e del rilancio delle strutture sanitarie. Lo ha reso noto la Cisl Monza Brianza Lecco.
La Nostra Famiglia: lunedì incontro sul contratto
"L’Associazione La Nostra Famiglia non ha alcuna necessità di mettere mano alla modifica del contratto di lavoro per gli oltre 2.400 dipendenti di tutta Italia – osservano i rappresentanti sindacali -. Dopo diversi incontri nelle ultime settimane, che hanno visto in prima fila le segreterie nazionali di Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil nell’esame dei dati economici e patrimoniali del bilancio de La Nostra Famiglia, l’analisi dei dati ha confermato la nostra posizione iniziale: non va modificato il contratto".
Secondo le organizzazioni sindacali a nessuna delle criticità evidenziate nell’analisi del bilancio può essere direttamente imputabile al costo del personale che da oltre 14 anni attende con ansia il meritato rinnovo contrattuale . "Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil hanno da sempre ribadito piena disponibilità a discutere di un piano aziendale per il rilancio dell’associazione, proprio a partire dai punti di maggiore sofferenza evidenziati dall’analisi dei numeri e delle attività della stessa".
"Necessità di cambiare il contratto nazionale"
"Nonostante queste aperture – osservano le organizzazioni sindacali – la posizione dell’associazione resta ancora distante dalle nostre: si continua a ribadire la necessità di cambiare il contratto nazionale, uscire dal comparto sanità per transitare nel contratto Rsa Cdr. Come segreterie territoriali, unitamente alle Rsu e Rsa di tutte strutture lombarde dell’associazione La Nostra Famiglia, sosteniamo la posizione assunta delle segretarie nazionali, riteniamo urgente che venga ritirata dal tavolo la decisione di modifica unilaterale del contratto nazionale e ogni altra proposta che umilia e mortifica i diritti della lavoratici e dei lavoratori".
C'è ancora spazio di discussione
"Le lavoratrici e i lavoratori – concludono i sindacalisti – hanno dimostrato, attraverso il loro impegno e la profonda passione per quello che fanno, di meritarsi il rispetto e la giusta considerazione da parte della proprietà. Se in questi anni l’associazione è giustamente considerata un’eccellenza della cura, ricerca e riabilitazione a livello internazionale è grazie alle lavoratrici e ai lavoratori: tradire queste aspettative è inaccettabile. Riteniamo che ci siano ancora spazi di confronto e discussione. È necessario fare un passo avanti, guardare in faccia i problemi e affrontarli seriamente. Non si può scaricare sul personale problemi originati da altri capitoli di spesa. Come segreterie territoriali, in accordo con i rappresentanti dei lavoratori Rsu e Rsa, abbiamo sospeso ogni attività di protesta in rispetto del tavolo nazionale di confronto con l’associazione. Ribadiamo che, in assenza di riscontri positivi, riprenderanno in tutte le sedi della Lombardia tutte le forme di lotta e protesta in difesa dei diritti e della dignità della lavoratrici e dei lavoratori"