La Finanza sequestra 600mila euro a un imprenditore della ristorazione
Il provvedimento - emesso dal gip del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Lecco, è l’epilogo di tre controlli fiscali eseguiti nei confronti delle tre società di ristorazione e dei successivi approfondimenti svolti dalle fiamme gialle di Cernusco.
La Finanza sequestra 600mila euro a un imprenditore della ristorazione. I finanzieri della Compagnia di Cernusco Lombardone hanno infatti dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo di circa 600 mila euro, nei confronti di tre società nel territorio meratese relative all’attività di ristorazione e al loro amministratore, in quanto profitto del reato di indebita compensazione.
La Finanza sequestra 600mila euro a un imprenditore della ristorazione
Il provvedimento - emesso dal gip del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Lecco, è l’epilogo di tre controlli fiscali eseguiti nei confronti delle tre società di ristorazione e dei successivi approfondimenti svolti dalle fiamme gialle di Cernusco.
Stando alla ricostruzione dei fatti, resi noti nella mattinata di oggi, lunedì 9 dicembre 2024, l’amministratore delle società avrebbe utilizzato, in compensazione, crediti d’imposta inesistenti per spese fittiziamente sostenute relative ad attività di corsi di formazione del personale dipendente nel settore delle tecnologie, previste dal Piano Nazionale 4.0, per gli anni d’imposta 2021 e 2022, per un ammontare complessivo pari a circa 600mila euro.
I riscontri eseguiti dai finanzieri di Cernusco hanno consentito di rilevare che i corsi non risultavano essere stati svolti o comunque non erano stati fruiti dalle persone indicate nei registri, risultati privi, tra l’altro, della sottoscrizione degli stessi presunti corsisti.
Gli elementi rilevati dai finanzieri hanno consentito alla Procura della Repubblica di Lecco di avanzare una richiesta di sequestro di beni per equivalente, al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dalla presunta evasione.
Il giudice per le indagini preliminari, ha quindi emesso il decreto di sequestro preventivo dei beni nella disponibilità delle società coinvolte e del suo amministratore.