La cicogna è di casa nel Lecchese e in Brianza con record di parti naturali

La percentuale è notevolmente più alta rispetto a media nazionale e regionale

La cicogna è di casa nel Lecchese e in Brianza con record di parti naturali
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Parti naturali nel Lecchese e in Brianza la percentuale è notevolmente più alta rispetto a media nazionale e regionale. La buona notizia arriva direttamente dall'Ats Brianza che ha effettuato un'analisi dei diversi dati relativi ai parti nel territorio. Stiamo parlando quindi delle province di Lecco e Monza.

Parti naturali negli ospedali dell'Ats Brianza

“Abbiamo raccolto ed elaborato informazioni che descrivono l’andamento dei parti. Lo abbiamo fatto in particolare attraverso il Servizio Epidemiologia della nostra Agenzia di Tutela della Salute” spiega la Dottoressa Elisabetta Merlo della Direzione Sanitaria. “Presso i presidi territoriali dell’ATS della Brianza nel 2016 si sono registrati, tramite le Schede di Dimissione Ospedaliera, 9.862 parti. Di questi in particolare 7.542 (76%)  sono stati di donne residenti nel territorio". Al momento i dati del 2017 sono ancora in fase di elaborazione "e appaiono assolutamente allineati"

I dati

"La maggioranza (41%) dei parti sul nostro territorio è avvenuta negli ospedali dell’ambito territoriale della ASST di Monza".  Ciò considerando anche chi è venuto da fuori ATS.  In particolare  la Fondazione Monza Brianza per il Bambino e la sua Mamma (FMBBM) è la struttura che ha registrato il più alto numero di nascite (2.650, 27% del totale).

Lecco tra i presidi più visistati dalla cicogna

Concentrando l’attenzione sulle donne residenti nel territorio dell’ATS della Brianza, i centri nascita con maggiore attività sono la Fondazione (26,1%) e gli ospedali di Carate (18,2%) e Lecco (17,8%). Le strutture con maggior attrattività per soggetti non residenti  invece sono l’Ospedale di Vimercate e la FMBBM (rispettivamente oltre un terzo e oltre un quarto del totale delle rispettive produzioni)”. Proprio ieri i presidi lecchesi sono stati premiati dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna con i cosiddetti bollini rosa. Il massimo riconoscimento assegnabile era tre bollini: il Manzoni di Lecco ne ha ricevuti due, il Mandic di Merate uno.

Pari cesarei e naturali

Sicuramente l’elemento più significativo è relativo alla grande percentuale di parti naturali: “Considerando la quota di parti cesarei effettuati, si riscontra un valore complessivo pari al 20,9% del totale dei parti, dato molto positivo e decisamente più basso rispetto al dato medio 2015 dell’Italia (34,1%) e della Lombardia (28%) e dunque più vicino a quanto raccomandato a livello nazionale e internazionale”.

Le gravidanze

Se andiamo poi a considerare l’andamento della gravidanza, , in media nell’ATS quasi tre quarti dei dei parti è avvenuto in modo spontaneo e nel 79% dei casi è stato fisiologico. In oltre metà delle gravidanze sono state effettuate fino a 4 visite di controllo, mentre nei restanti casi ne sono state effettuate di più:.

Gli standard

"Secondo quanto indicato dalle Linee Guida ministeriali sulla gravidanza fisiologica non è possibile definire un numero ottimale di visite nei Paesi sviluppati, ma se ne devono effettuare almeno quattro”.

L'età delle mamme

Altro dato di rilievo riguarda l’età delle partorienti. “Non si riscontrano differenze di rilievo per quanto riguarda l’età al parto tra i tre distretti ATS e l’età media per le donne di cittadinanza straniera non  si discosta molto rispetto a quella relative alle donne italiane (in media, rispettivamente, 30,1 e 33,1 anni)”.

 

 

 

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