Invasione di campo con coltello: l'Aurora fa chiarezza: "Siamo estranei all'accaduto"
Le parole del gruppo sportivo dopo l'episodio accaduto al centro sportivo Bione
"Siamo estranei all'accaduto". A ripeterlo a gran voce è il Gs Aurora San Francesco, che prende in maniera chiara le distanze da quanto accaduto durante la partita dello scorso 5 aprile al Bione, interrotta dall'invasione di campo da parte di un uomo armato di coltello.
Invasione di campo con coltello: le parole dell'Aurora
"La Società Sportiva Gs Aurora San Francesco, rispetto al tanto riprovevole quanto grave episodio accaduto durante la partita di calcio del Campionato Regionale, che vedeva opposta la propria squadra Juniores con i pari grado appartenenti all'Associazione Calcio Lissone, disputatasi sul campo n.1 lo scorso 5 aprile presso il centro sportivo il Bione, episodio che sta avendo ampia eco sulla stampa locale, intende precisare quanto segue - scrivono i vertici del gruppo sportivo in un lungo comunicato - Innanzitutto ribadisce la propria siderale distanza da ogni comportamento violento, stigmatizzando per di più una deplorevole condotta inusitatamente pericolosa e delinquenziale accaduta fuori dal centro sportivo, nell’area ad esso limitrofa, adibita a Luna Park e, pertanto, fuori dal controllo e dalla responsabilità di Aurora San Francesco, sebbene l'episodio abbia, loro malgrado, coinvolto alcuni giocatori dell'Ac Lissone che, seduti nella loro panchina, venivano minacciati da un soggetto che, in evidente stato di alterazione e presumibilmente armato di coltello, dal piazzale del Luna Park tentava di scavalcare le recinzioni poste a bordo del campo di gioco con l'evidente intenzione di avventarsi su alcuni calciatori ospiti, avendo pure presumibilmente inferto con il proprio coltello un fendete che trapassava la rete di recinzione fino a bucare la protezione in plexiglass posta a presidio del retro della panchina che ospitava i giocatori".
"Ingiusta accusa dell'arbitro"
"Atteso che, sulla scorta del fatto che un giocatore tesserato con la scrivente società, allarmatosi per gli accadimenti in divenire, si avvicinava alla recinzione per tentare di calmare l'esagitato aggressore da lui presumibilmente conosciuto al di fuori tuttavia dell'ambito calcistico, il direttore di gara reputava, con fin troppo facile e qui contestato sillogismo, il pericoloso soggetto non un avventore del Luna Park ma un supporter della scrivente calcistica Aurora San Francesco, asserendo nel proprio referto come la stessa fosse rea, in forza di responsabilità oggettiva, per i fatti occorsi nelle vicinanze del campo da gioco ad opera di soggetti erroneamente ritenuti suoi tifosi - si legge ancora- Al di là dell'ingiusta accusa dell'arbitro, poi fatta propria anche dal giudice sportivo, i cui due fondamenti risultano inveritieri non trattandosi né di supporter della scrivente società né di aree sotto il controllo di una società sportiva, Aurora San Francesco, che già nell'immediatezza dei fatti denunciava l'accaduto chiedendo alle forze dell'ordine di prontamente intervenire per assicurare alla Giustizia quello che a tutti gli effetti si dimostrava un pericoloso aggressore, ritiene doveroso evidenziare con la presente nota, con malcelata amarezza come, oltre che ingiustamente punita dal Giudice Sportivo, continua ad essere mediaticamente "tirata in ballo" quale soggetto in qualche modo correo o, quantomeno, accondiscendente con i gravi fatti sopra precisati".
"Narrazione contraria ai nostri valori di ispirazione cattolica e solidaristica"
"Tale visione, tuttavia, non solo è destituita di ogni fondamento ma è anche contraria a tutti i valori che, con dedizione, Aurora San Francesco e i suoi preziosi aiutanti, tutti volontari animati da vero spirito altruistico, s'impegnano quotidianamente a riaffermare in una realtà che sempre di più parrebbe ingrata e impermeabile a tutti gli sforzi compiuti di pervaderla di sano spirito sportivo, come dimostrato da quest'ultimo assurdo episodio. Ribadendo allora la nostra assoluta estraneità all’evento, presenteremo a breve, con il nostro Legale, ricorso al referto del Giudice Sportivo nonché istanza all'Autorità Giudiziaria per dar seguito alle indagini, comunque rivolgendo un accorato invito a tutti coloro che stanno facendo informazione a rispettare, sia nei contenuti che nelle forma, una società sportiva di chiara ispirazione cattolica e solidaristica, se possibile evitando di associare con ammiccante sensazionalismo persone che delinquono a chi sul territorio ha sempre fatto, o almeno ha tentato di fare, attività sociale prima che sportiva, facendo del rispetto di tutte le persone la propria missione" concludono i vertici del gruppo sportivo.