Insegnante omosessuale vittima degli studenti sullo scuolabus IL RACCONTO DELL'AUTISTA
Nella Brianza lecchese un nuovo caso di bullismo estremo.
Dopo due settimane dal racconto shock di una mamma costretta a ritirare suo figlio dallo scuolabus perché vittima delle angherie di alcuni compagni più grandi, in Brianza una nuova storia di bullismo. La vittima questa volta è un insegnante.
Storia incredibile
La storia ha scosso l’intera Brianza lecchese, dalle insegnanti ai genitori, e ha toccato il cuore di chi vive giorno dopo giorno la vita dello scuolabus: gli autisti. A raccontare una realtà che sembra distante anni luce dalla mentalità comune proprio uno di loro. Spaventato dall’atteggiamento sempre meno educato degli studenti, ha deciso di raccontare il «suo» scuolabus.
«Quando ho letto sul Giornale di Lecco la vicenda del bullismo sul pulmino giallo ho deciso di contattare la redazione. Troppo spesso situazioni come questa vengono minimizzate, abbandonate in un angolo e, alle volte, mai affrontate. Gli studenti di oggi sono molto diversi da quelli che conoscevamo un tempo. Certo non tutti, ma alcuni non hanno rispetto per gli adulti, le autorità, i compagni e molto spesso nemmeno di loro stessi».
Vittima un insegnante
I protagonisti di queste angherie sono ragazzini e adolescenti, apparentemente senza alcun problema scolastico o di altra natura.
«L’atteggiamento di questi bambini è maleducato, incivile e spesso denigratorio- continua l’autista -. Non hanno rispetto delle regole, dall’indossare la cintura all’obbedire ai loro insegnanti. L’apice l’abbiamo raggiunto qualche settimana fa. Eravamo fermi a un semaforo, quando i bambini hanno notato il loro maestro. Piuttosto che salutarlo, si è innescato un coro irriverente: tutti l’hanno accusato di essere omosessuale battendo i pugni contro i vetri del pulmino».
Una situazione incredibile che, malgrado le segnalazioni alle famiglie, a oggi non ha avuto un esito.
Il servizio completo con l'intervista all'autista in edicola da lunedì 19 febbraio sul Giornale di Lecco.